Nizza si prepara agli Europei di calcio con “occhi elettronici” anti-terroristi

15 Apr 2016 19:06 - di Redazione

Fermare in tempo i futuri Salah Abdeslam. Sono stati effettuati in queste ore a Nizza, la città francese al confine con l’Italia che da giugno accoglierà l’Euro di calcio 2016, i primi test per il riconoscimento biometrico di potenziali terroristi nascosti tra la folla. «I sistemi di cui disponiamo sono ormai maturi», spiega il sindaco Christian Estrosi, collega di partito di Nicolas Sarkozy, in quello che è uno dei comuni francesi più all’avanguardia in materia di videosorveglianza con 1.300 telecamere schierate ai quattro angoli della città. Il principio è semplice: al passaggio di un individuo schedato nei database dell’intelligence l’occhio elettronico distingue i suoi tratti somatici e lancia l’allarme alla centrale. La simulazione è stata realizzata con attori volontari e sulla base di terroristi fittizi, in attesa che lo Stato autorizzi l’accesso alla reale black list degli individui a rischio. Insomma, «si tratta di provare che tecnicamente funziona», commenta Le Figaro rivelando la notizia. Presto simili sperimentazioni verranno effettuate negli aeroporti parigini di Orly e Roissy Charles de Gaulle.

Nizza è governata da una giunta di centrodestra

Dagli attentati del 13 novembre la Francia vive in stato d’emergenza e ha rafforzato i controlli nell’insieme dei siti sensibili. Le inquietudini riguardano, in particolare, i campionati europei di calcio che si terranno dal 10 giugno al 10 luglio. Di qui, l’impegno di Parigi nella ricerca di soluzioni per garantire la sicurezza, non solo degli stadi, ma anche delle cosiddette fan zones, le piazze con i maxi-schermi che richiamano i tifosi e che potrebbero essere un potenziale obiettivo. Il riconoscimento informatico dei tratti somatici è una tecnologia di cui si discute da tempo ma che in pochi sono già riusciti ad applicare in modo efficace. Nel giorno degli attentati di Bruxelles, il 22 marzo scorso, il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, non fece mistero del suo interesse per questo nuovo sistema. «Sono dei mezzi su cui stiamo lavorando», disse intervistato da France 2. Nel database potrebbero finire, per esempio, i 20.000 individui oggetto di una “scheda S”, che in Francia indica quei soggetti particolarmente a rischio. Sistemato all’ingresso delle fan zones, il dispositivo “NeoFace Watch” – già presente in Argentina, Brasile e Australia – potrebbe consentire di scongiurare nuovi attacchi e permettere ai tifosi di godersi tranquillamente la partita.

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