Libia, il premier “ribelle” si ritira. 10 città rompono con Tripoli: sì a Sarraj

1 Apr 2016 11:57 - di Augusta Cesari

Situazione incandescente a pochi chilometri dall’Italia. Il premier libico “ribelle” Khalifa Ghwell, ostile al governo unitario di Fayez Sarraj appoggiato dalla comunutà internazionale,  «ha lasciato Tripoli», come afferma Libya Herald, secondo il quale il responsabile libico «è tornato nella sua città natale, a Misurata». Stando al resoconto del sito, l’ufficio del premier «è stato occupato da elementi del comitato temporaneo della presidenza, i file e i computer sono stati confiscati». La decisione di lasciare la capitale è arrivata «dopo che il consiglio degli anziani di Misurata ha minacciato di destituire» lo stesso Ghwell. «Gli hanno detto che era finita e doveva lasciare. Se non se ne fosse andato lo avrebbero rimosso», afferma una fonte al quotidiano. La delegazione di Misurata si è poi recata a piazza dei Martiri, dove uno dei leader delle milizie, Salah Badi, aveva organizzato una manifestazione contro Sarraj. Anche a lui hanno detto di andarsene, e Badi lo ha fatto».

Nel frattempo il Libya Herald riferisce che il nuovo premier Serraj nella base navale in cui ha stabilito il suo quartier generale ha iniziato a ricevere una serie di dignitari tripolini che iniziano a presentarsi al nuovo potere: tra gli altri il governatore della Banca centrale libica Sadiq Elbaker. Serraj ha anche incontrato tutti i sindaci delle 13 municipalità di Tripoli e in particolare il consiglio comunale della zona centrale della capitale libica. Sempre secondo fonti libiche, anche il presidente del parlamento Nouri Abusahmin avrebbe lasciato Tripoli e si sarebbe rifugiato nella zona di cui è originario, Zuwara. Anche altri ministri del governo ribelle vengono dati in fuga da Tripoli, ma per il momento non è possibile trovare altre conferme. Intanto, dieci città costiere libiche, tra le quali Zawiya e Sabrata hanno formalmente rotto l’alleanza con il Congresso di Tripoli (Gnc) e deciso di sostenere il governo di unità di Fayez al Sarraj. In un comunicato, pubblicato dalla municipalità di Sabrata, i responsabili salutano l’arrivo a Tripoli del consiglio presidenziale libico e fanno appello al nuovo governo perché metta «fine a ogni conflitto armato nel Paese». Intanto, in un’intervista, Ahmed Miitig, uno dei quattro vicepremier di Sarraj, indica gli obiettivi immediati del nuovo governo: aiutare la gente a rientrare nelle proprie città e normalizzare la situazione; rimettere in piedi le strutture istituzionali, con riforme moderate e condivise; dare sicurezza e operatività piena alla Banca centrale e al Noc, la National oil company, i due pilastri dell’ economia dello Stato; iniziare la guerra all’ Isis, per scacciarli dal Paese.

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