Bufera alla Scala: la ballerina dello “scandalo anoressia” va reintegrata

16 Apr 2016 12:36 - di Paolo Sturaro

Fece scoppiare lo scandalo anoressia. È illegittimo il licenziamento della ballerina del Teatro alla Scala Maria Francesca Garritano, in arte Mary Garret, la cui denuncia sui disturbi alimentari nel mondo della danza diventò un caso qualche anno fa. La sezione Lavoro della Cassazione, con la sentenza n.7558, ha respinto il ricorso presentato dal teatro milanese contro la decisione della corte d’appello di Milano che nell’ottobre 2014 dichiarò illegittimo il licenziamento. Confermando quel pronunciamento. Garritano era stata licenziata nel febbraio del 2012 dopo una sua intervista al giornale inglese The Observer, in cui di fatto smontava l’aura romantica del mondo della danza.

I temi scottanti e il caso anoressia

Temi che aveva affrontato anche nel libro La verità, vi prego, sulla danza, in vendita già da qualche tempo senza che le fossero state emesse sanzioni di avvertimento. Parlò di competizioni, sacrifici e soprattutto di anoressia, che lei stessa aveva vissuto in prima persona e per questo la Scala, dove ballava da quando aveva 18 anni la licenziò. Gli avvocati Alessandro Russo e Simone Pietro Emiliani, difensori della ballerina si dichiarano «molto soddisfatti per il risultato ottenuto. La Suprema Corte ha infatti accolto in pieno le tesi difensive, con una sentenza che pone fine al lungo travaglio della signora Garritano, ingiustamente allontanata per più di quattro anni dal Corpo di ballo». Gli avvocati confidano «che il Teatro alla Scala darà immediata esecuzione alla sentenza della Suprema Corte, reintegrando la Garritano nel posto che le spetta nel Corpo di ballo della Scala».

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