Al Brennero via ai lavori per il muro anti-migranti. Italia sempre più esposta

11 Apr 2016 18:38 - di Redazione

Al Brennero l’Austria ha iniziato oggi i lavori per la costruzione di una barriera per limitare, in caso di necessità, l’accesso di migranti provenienti dall’Italia. La struttura – ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac all’agenzia Apa – avrà una lunghezza di 250 metri e comprenderà l’autostrada, come anche la strada statale. Al valico italo-austriaco sono già stati smontati i guardrail e in una prima fase di lavori sarà anche modificata la segnaletica stradale. I controlli del traffico leggero e pesante saranno effettuati in un parcheggio a nord del confine. Nei prossimi giorni sarà anche allestito un centro di registrazione. I controlli – ha detto Tomac – potrebbero partire a fine maggio, ma sarà il ministero degli interni a Vienna a stabilire l’effettivo avvio.

Il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, ha cercato di minimizzare la portata della decisione austriaca: “L’Austria non chiude le porte.  Angelino Alfano ha incontrato la sua collega austriaca e, rispetto alle paventante intenzioni di chiudere le frontiere, non c’è stata questa determinazione”. Una decisione di ripristinare controlli al Brennero, peraltro, ha sottolineato Manzione, “avrebbe implicazioni economiche tutt’altro che trascurabili. Sarebbe una perdita secca consistente, per questo abbiamo insistito che l’area restasse aperta, ma l’Austria – ha aggiunto – ha elezioni politiche importanti alle porte”. Inoltre, ha proseguito il sottosegretario, un eventuale decisone di chiusura “avrebbe anche ricadute dal punto di vista umano, potrebbe implicare situazioni come quelle che vediamo purtroppo in Grecia”. Gli arrivi in Italia del 2016, ha poi rilevato Manzione, sono 20mila, contro i 13mila dello stesso periodo del 2015, ma, ha evidenziato, “non si sono registrati incrementi significativi di siriani e eritrei. Ciò significa che per ora non non c’è stato uno spostamento dalla rotta turco-greca. Certo – ha aggiunto – se la Grecia diventasse davvero un enorme contenitore di anime, come dice il loro premier, quella grande marea potrebbe trovare sbocco da noi”.

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