Appello della Meloni a Berlusconi: “Uniti ci prenderemo Roma”

10 Apr 2016 8:20 - di Redazione

Ancora una volta ha scelto di mettere se stessa in secondo piano, di volersi meno bene, di non godersi il momento più bello della vita: la maternità. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha compiuto «una scelta d’amore e diresponsabilità» per non lasciare che Roma vada in malora. È l’extrema ratio che l’ha spinta a decidere di non sottrarsi al proprio destino, a una scelta inevitabile, si legge su “Il Tempo“.

Giorgia Meloni è candidata sindaco di Roma con un obiettivo: vincere

«Perché si può vincere». Onorevole Meloni, Roma è la città con le tasse più alte d’Italia. Cosa può fare un sindaco a riguardo? «Le ragioni le sappiamo tutti. L’addizionale Irpef è allo 0,9%, 0,1 rispetto al massimo. Tanto per fare un esempio, a Milano è allo 0,8. Di questo 0,9%, solo lo 0,5 va al Campidoglio, lo 0,4 non va al Comune di Roma ma a coprire un debito creato da Rutelli e Veltroni. La colpa è loro. Vengono ricordati come discreti sindaci, ma sono tutti capaci a farlo con i fondi del Giubileo o lasciando debiti. Le parole del commissario Scozzese sono surreali: ha detto che prima del 2008 non ha le specifiche, quindi paghiamo ma non sappiamo per che cosa. Anche sui derivati bisognerebbe porsi qualche domanda. Chi ha stipulati? A quali condizioni? Sono prodotti molto rischiosi che tanti Comuni hanno rinegoziato, ad esempio Milano ha avviato con le banche una rimodulazione per 455 milioni di debiti perché gli istituti di credito ci avevano guadagnato un po’ troppo. Certo non mi aspetto che lo dica una renziana…».

A Roma si pagano troppe tasse

Se il Pd perde le comunali Renzi va a casa? «Si. È un premier non eletto, aveva detto di essere stato legittimato dal 40,8% delle europee e se stavolta perde ne dovrà trame le conseguenze. Io voglio rappresentare qualcosa che possa battere Renzi, un servo sciocco delle lobby sulla pelle dei cittadini, voglio difendere i diritti di molti contro gli interessi di pochi. Per questo auspico che ovunque tutto il centrodestra converga sul candidato più competitivo e per questo ho compiuto un atto d’amore e diresponsabilità, perché nonvoglio vedere un centrodestra desaparecido».

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