Trump vince pure a casa di Obama. E ora anche il Corriere fa il tifo per lui

9 Mar 2016 12:14 - di Redazione

È tripletta per Donald Trump che ha vinto le primarie repubblicane in Michigan, Mississippi e Hawaii (lo Stato dove è nato Barack Obama) nel “mini super Tuesday”. Ted Cruz ha vinto invece i caucus repubblicani in Idaho, stando alle proiezioni della Cnn. Non un granché in termini di delegati, ma è la conferma che nelle assemblee popolari la campagna del senatore del Texas funziona. I commenti di Trump, a caldo, sono stati tutti riservati agli avversari interni. «Non credo di aver mai sentito così tante cose orribili dette su di me in una settimana». Il riferimento è all’appello lanciato dall’establishment del Gran Old Party (Gop) per fermarlo. «Sono stato attaccato ferocemente e tutti quelli che mi hanno attaccato sono scomparsi», ha aggiunto il miliardario di New York.

 

“E se Trump fosse il candidato più moderato?”

Trump ha anche commentato quanto sta accadendo in campo democratico, dove Bernie Sanders è la vera sorpresa. Non solo nelle primarie del Michigan ha sconfitto di misura Hillary Clinton, ma tiene botta negli altri Stati, in un testa a testa con la signora Clinton. Per Trump, che guarda già alla corsa presidenziale di novembre, «Hillary sarà un bersaglio molto facile. È un candidato fallace. Questo sempre che le venga permesso di correre per le presidenziali». Sul magnate americano anche il Corriere della Sera sembra ricredersi. “E se Donald Trump fosse più moderato dei suoi avversari?”, si legge nell’approfondimento di Andrea Marinelli. «Le frasi razziste su messicani e musulmani lo connotano come un candidato estremista», premette il quotidiano di via Solferino, «ma su molte questioni chiave — dalle tasse all’aborto, dalla sanità all’accordo con l’Iran — il miliardario newyorkese ha posizioni molto più aperte di quelle di Ted Cruz e Marco Rubio. Al punto che molti democratici si chiedono se non sia il “male minore”». Se lo chiedono molti democratici, ma anche qualche esperto italiano di politica Usa che, all’inizio, aveva derubricato Trump come candidato “folcloristico”.

 

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