Strage di Primavalle, dopo 43 anni sì al risarcimento-beffa per i Mattei

5 Mar 2016 14:39 - di Redazione

Dopo quarantatre anni dal rogo di Primavalle, arriva un briciolo di giustizia per i familiari di Virgilio e Stefano Mattei.  Il Tribunale civile di Roma ha condannato Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, i  tre esponenti dell’organizzazione Potere Operaio responsabili della strage, a pagare in solido 923.000 euro ad Antonella Mattei, appena 9 anni all’epoca dei fatti, per i danni subiti dalla perdita dei fratelli Virgilio e Stefano, arsi vivi durante il fuoco appiccato dagli esponenti dell’organizzazione estremista di sinistra all’appartamento di Mario Mattei, papà di cinque figli, all’epoca segretario della sezione missina di Primavalle.

Antonella Mattei: una vittoria a metà

«La mia è una vittoria monca –racconta Antonella al Tempo – però era un dovere arrivare fino a qui. Un dovere di sorella per come sono stati  ammazzati i miei fratelli, ma anche di figlia per la battaglia legale che ha portato avanti mia madre fino alla sua morte». Una vittoria che sa di beffa. Non soltanto  non sarà semplice ottenere il risarcimento (Clavo è morto, Grillo, dopo aver trascorso diversi anni all’estero, è ancora introvabile, resterebbe solo Lollo su cui rivalersi) ma lo stesso Tribunale ha condannato Antonella Mattei a pagare le spese legali (oltre 200mila euro) sostenute da dieci persone citate in giudizio. Sono 18mila euro a testa, più una somma aggiuntiva di 25mila euro che il giudice ha riconosciuto agli eredi dell’avvocato Mancini, in passato legale di Lollo, come responsabilità aggravata per avergli fatto causa. In totale la signora Mattei dovrà sborsare 205.000 euro. «Sarebbe giusto se al pagamento delle spese legali ci pensasse lo Stato – commenta l’avvocato Marco Brannetti, legale della Mattei – dal momento in cui è stato assente prima, quando c’era una condanna penale da far scontare, potrebbe mostrare ora di essere presente».

La vergogna del processo

La lunga storia del processo Mattei è un’odissea fatta di menzogne, ritardi e depistaggi. Il processo di primo grado per il rogo di Primavalle iniziò il 24 febbraio 1975, con Achille Lollo in arresto e Manlio Grillo e Marino Clavo latitanti. Si concluse con l’assoluzione per insufficienza di prove. In secondo grado, invece, i tre imputati furono condannati a 18 anni di carcere per incendio doloso e duplice omicidio colposo, ma tutti e tre risultarono latitanti. Solo dopo che, nel 2005, la pena è stata dichiarata estinta per intervenuta prescrizione, Lollo è tornato in Italia e ha ammesso alcune delle responsabilità sue e di altri compagni. Ammissioni che sono servite alla famiglia per chiedere il risarcimento danni. Nella sentenza il giudice ha dichiarato estinta la domanda degli altri tre fratelli, considerato che, pur avendo inziato nel 2006 la causa insieme alla madre, a differenza di Antonella, hanno abbandonato il giudizio.

 

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