Siria: a Palmira gli sminatori russi sono già al lavoro. Ma l’Onu non lo dice…

31 Mar 2016 18:08 - di Redazione

Nel silenzio rabbioso e ostile dei media occidentali la Russia di Vladimir Putin ha strappato Palmira, sito archeologico siriano importantissimo, dalle grinfie dei terroristi islamici dell’Isis. Ma Mosca non si ferma qui. Il primo gruppo di sminatori russi è infatti già arrivato alla basa di Latakia. «Un’unità dell’International Mine Action Center è del tutto autonoma ed è dotata dei più moderni sistemi di sminamento è protezione», ha commentato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu citato da Interfax. La missione dell’unità russa è quella di iniziare a bonificare da ogni ordigno le infrastrutture base di Palmira nonché la parte storica. Le operazioni di sminamento vere e proprie – ha detto una fonte bene informata – dovrebbero iniziare probabilmente la settimana prossima. «Ora sta venendo installato un accampamento e si stanno svolgendo vari lavori preparatori», ha aggiunto.

Palmira è stata liberata dalla Russia

Come si accennava, Mosca si è detta delusa dalla posizione presa dai Paesi occidentali che hanno addirittura bloccato una dichiarazione da parte del consiglio di sicurezza dell’Onu sulla liberazione di Palmira stilata dai russi. «Pensavamo – ha detto la portavoce del ministero degli Esteri – che il ritardo nella reazione della capitali occidentali per la liberazione di Palmira fosse una coincidenza: ora pare evidente che invece si tratta di un approccio sistematico». Così riporta la TassIntanto la guerra scatenata dai terroristi islamici dell’Isis continua a uccidere in Siria. È il bilancio più grave registrato da quando un mese fa è entrato in vigore il cessate il fuoco in Siria, cessate il fuoco violato sistematicamente dal fronte anti-Assad: 23 uccisi, tra cui quattro bambini, sono morti in un bombardamento aereo a sud-est di Damasco, in un’area fuori dal controllo governativo. Lo riferisce l’osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Altre fonti riferiscono di 17 uccisi. Infine si è appreso proprio in queste ore che la Russia e gli Usa non hanno raggiunto nessun accordo sul futuro del presidente siriano Bashar al Assad. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov smentendo le informazioni pubblicate dal quotidiano Al-Hayat. «La Russia – ha aggiunto – non affronta il tema dell’autodeterminazione di Paesi terzi».

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