Sgominata banda paramilitare che compiva assalti ai portavalori: 23 fermi

19 Mar 2016 10:59 - di Martino Della Costa

Maxi blitz della Polizia di Stato e della Guardia di finanza contro un’organizzazione paramilitare specializzata negli assalti ai furgoni portavalori che aveva base in Sardegna ed operava in tutta Italia. Gli uomini delle squadre mobili di Cagliari e Nuoro e del Servizio centrale operativo, assieme a quelli del Nucleo di polizia tributaria di Nuoro, hanno eseguito almeno 23 fermi disposti dalla Dda di Cagliari nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti all’associazione. Molti dei quali a dir poco insospettabili…

Maxi blitz delle forze dell’ordine: sgominata banda degli assalti a furgoni portavalori

Un’operazione di grande entità che ha previsto un ingente spiegamento di forze, preparata da tempo con le indagini sul campo: la sua missione conclusiva, allora, quella del blitz notturno che si è protratto fino alla mattinata di sabato, ha visto impegnati circa 300 tra uomini e donne della Polizia e della Gdf; coinvolti anche i reparti speciali, le unità cinofile, gli elicotteri e le pattuglie della Polizia stradale. Le indagini hanno consentito di ricostruire il modus operandi dell’organizzazione, attiva da quasi 10 anni e con solide basi in Sardegna. Il gruppo, secondo gli investigatori e gli inquirenti, ha progettato e realizzato assalti a furgoni portavalori e a caveau di istituti di vigilanza, sia nell’isola che nel resto d’Italia. Ma non solo: gli appartenenti all’associazione, sempre secondo le indagini, operavano anche nel traffico di droga e nel riciclaggio di denaro, e favorivano la latitanza dei ricercati.

Assalti ai furgoni portavalori: le riunioni della banda organizzate negli ovili

E da quel poco che trapela si evince che, per esempio, si svolgevano all’interno degli ovili sparsi nelle campagne della provincia di Nuoro le riunioni per preparare gli assalti ai furgoni portavalori: un’acquisizione importante a cui la Polizia e la Gdf che è arrivata attraverso indagini lunghe ed accurate con cui per mesi sono state monitorate le mosse dell’organizzazione paramilitare scoperta in Sardegna. Il blitz di sabato, allora, ha preso di mira quello che secondo investigatori e inquirenti è il “sancta sanctorum” del crimine sardo: in particolare i provvedimenti emessi dalla Dda di Cagliari vanno a colpire la famiglia degli Olianas che, sempre secondo le indagini, da anni si spartirebbe e gestirebbe gli affari criminali sull’isola. Nel corso dell’indagine, gli investigatori sono riusciti poi a documentare la progettazione degli assalti, i sopralluoghi, il furto delle auto per compiere i colpi, il reperimento delle armi e, appunto, le riunioni negli ovili. Tra le azioni realizzate dall’organizzazione e documentate dalle indagini, quindi, anche l’assalto al caveau di Nuoro, avvenuto nel 2013, che ha fruttato alla banda oltre 6 milioni di euro.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *