Roma, primarie Pd per pochi intimi: gli elettori disertano i gazebo

6 Mar 2016 22:57 - di Tito Flavi

Primarie Pd per pochi intimi in questa domenica che, a detta dei dignitari renziani, doveva essere una “festa per la  democrazia”. A Roma – ed è il dato più eclatante –  l’affluenza ai gazebo è stata di gran lunga inferiore alle speranze. Alle ore  18.00, nelle primarie Pd romane, i votanti erano tra i 35 e i 40mila. Un dato davvero catastrofico, se si pensa che il 7 aprile 2013 si presentarono ai gazebo in 102 mila persone. A dir poco surreale (e involontariamente comico) il commento del sottosegretario Lorenzo Guerini, renziano d’acciaio: “A Roma un ottimo risultato dopo tutto quello che è successo”. Viene in mente una vecchia battuta di un Carosello degli anni Sessanta che reclamizzava la Cera Grey: “Nonostante gli schiaffi che hai preso, ha sempre una buona cera”.

Anche a Napoli le primarie Pd fanno flop

“Non c’è bisogno di aspettare la chiusura dei seggi per definire le primarie  Pd e del centrosinistra un autentico flop. Il dato che viene fuori dalle prime rilevazioni fatte dallo stesso Pd parlano di 23mila persone coinvolte. Perché chiamarle primarie? Sono dati da congresso di partito”. Mette il dito nella piaga piddina Ermanno Russo (FI), vicepresidente del Consiglio regionale della Campania. “I numeri parlano chiaro -dice Russo – su un corpo elettorale come quello del Comune di Napoli di oltre 800mila elettori, di cui hanno votato alle ultime amministrative del 2011 al primo turno circa 500mila, il Pd e i partiti alleati sarebbero riusciti a compulsare per ora, dopo una campagna elettorale durata mesi, un numero pari a 23mila tra iscritti, simpatizzanti e minorenni, dal momento che tutti potevano votare alle primarie anche i sedicenni, che a giugno non voteranno per il Comune. Una percentuale da ridere: poco più del 3% di tutto il corpo elettorale e poco più del 5% di coloro che effettivamente votarono al primo turno nel 2011”. Le primarie del Pd, in questa domenica di mobilitazione, non dicono proprio alcunché di buono sullo stato di salute del partito di Renzi.

Anche nel Pd c’è chi ammette il flop

Anche tra i dem c’è chi ammette il fallimento delle primarie Pd.  “I dati dell’affluenza alle primarie Pd certificano un disagio che c’è ed è presente nel popolo del centrosinistra: è un disagio politico e anche di critica e di disaffezione molto preoccupante”. Lo dice il senatore della minoranza Pd Federico Fornaro, commentando in particolare i dati di Napoli e Roma, “in calo rispetto alle ultime primarie per le comunali”. “Sono dati che devono fare riflettere. Indicano due problemi: il primo è che si sono ristretti i confini del centrosinistra, che ormai si sovrappongono a quelli del Pd; il secondo – per quanto ogni primaria faccia storia a sé, soprattutto quella romana – è che quei dati sono la spia di un disagio che si manifesta in queste primarie”. “Sarebbe sbagliato sottovalutare quel disagio, anche perché rischia di ripercuotersi sul voto per le comunali”.

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