Reggia di Caserta, il direttore non è assenteista… e i sindacati lo bocciano

5 Mar 2016 10:49 - di Adele Sirocchi

L’accusa è quella di restare fino a tarda ora nella Reggia di Caserta mettendo in questo modo “a rischio l’intera struttura museale”. L’insolito rilievo è stato mosso dai sindacati dei lavoratori del Palazzo Reale borbonico, patrimonio dell’Unesco, al nuovo direttore del monumento, Mauro Felicori, che negli uffici della Reggia resta anche dopo l’orario di chiusura. La notizia, riportata dal Mattino, è diventata subito di rilievo nazionale per il discredito inevitabile che ha gettato sui sindacati, cha avrebbero il compito di difendere i lavoratori e sono invece apparsi come i paladini dei “fannulloni”. Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Matteo Renzi, sceso in campo in difesa di Mauro Felicori e con un avvertimento ai sindacati: “La pacchia è finita”. E il direttore contestato, Felicori, intervistato da Repubblica, replica così a chi lo critica perché lavora troppo: “È un complimento, c’è tanto da fare qui che mi sento obbligato a lavorare molto. Lo richiede la situazione in cui si trova la Reggia, ma anche la comunità casertana che sta riscoprendo l’orgoglio civico. Sento una grande responsabilità”. Sul fatto che resti fino a tardi in ufficio, “non c’è nessun pericolo – spiega – per il monumento. Nessuno fa straordinari perché io resto fino a tardi. La Reggia è vigilata 24 ore su 24, sempre. Questa critica è un apprezzamento, sono fiero di dare tutto me stesso per questo incarico.

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