Le primarie all’amatriciana del Pd. Giachetti vota per l’Orso di Mascia…

6 Mar 2016 11:26 - di Alessandra Danieli

Tutto come da copione per le primarie capitoline del Pd con il tradizionale corollario di polemiche interne, sgambetti tra i sei candidati in attesa dei numeri ufficiali dell’affluenza,  con le immancabili foto dei cinesi in fila. Ha fatto il suo dovere Roberto Giachetti, l’ex radicale, oggi vicepresidente della Camera che corre da favorito, sponsorizzato da Renzi per la grande conoscenza della macchina amministrativa della Capitale. Sotto il pressing dei fotografi e dei giornalisti si è presentato al gazebo davanti alla sezione di Donna Olimpia, che si è distinta per una posizione molto critica sulla gestione di Orfini del caso Marino,  e che proprio il segretario romano del Pd avrebbe voluto escludereo dai seggi delle primarie. “Ma è qui che voto da sempre”, ha detto Giachetti, “nessuna polemica”.

Le primarie e l’ironia di Giachetti

“Oggi è una grande giornata democratica, c’è anche il sole”, è l’unica considerazione semi-seria che concede, per mettere a tacere le polemiche per la frase documentata dal fuorionda di sabato (“queste primarie sono un circo”, gli era scappato di dire). Una battuta riferita ai tanti candidati spuntati in lizza come funghi tra lui e Morassut, il candidato della minoranza dem.  Tra i competitor c’è Gianfranco Mascia, girotondino doc, che insegue telecamere e microfoni abbracciato a un orso di pezza. Lo scapigliato candidato verde, infatti, giocando  tra il suo cognome e il noto cartone “Masha e Orso” ha stupito tutti presentandosi con il simpatico peluche all’esordio televisivo della sua candidatura alla trasmissione di Lucia Annuziata.  Ed è proprio l’Orso  il candidato sindaco scelto ironicamente da Giachetti.” Per chi ha votato?”, chiedono gli emozionati scrutatori sotto i flash.” Ma per l’Orso di Mascia”, dice ridacchiando Giachetti che conferma di non avere particolare fiducia per il rito democratico imposto dal Nazareno. Primarie all’amatriciana nel guazzabuglio dei candidati: oltre a Giachetti, Morassut e Mascia si contendono la corsa al Campidoglio anche Stefano Pedica, il terzo dem,  il generale Domenico Rossi per il Centro democratico e l’outsider Chiara Ferraro, la ragazza autistica che si è provocatoriamente candidata per richiamare l’attenzione sui diritti dei disabili.

Le Iene lo rincorrono

Rocambolesco anche il siparietto del post-voto. Dopo aver infilato la scheda nell’urna Giachetti, cercando di liberarsi dalla ressa dei giornalisti,  ha acceso la sua moto e scherzando ha detto: “Se non vi spostate vi metto sotto tutti”, senza fare i conti  con Enrico Lucci delle Iene che, senza casco, si è seduto al posto del passeggero dietro la moto di Giachetti e dopo pochi metri  è stato invitato a scendere dal candidato. La giornata si era aperta con la notizia di  atti vandalici notturni, un’altra costante delle primarie, denunciata dal segretario romano, Matteo Orfini, “Hanno rubato alcuni gazebo, in altri casi solo il contenuto, come sedie e tavoli. Altri li hanno danneggiati. In ogni caso abbiamo riallestito tutto”. L’orgoglio per l’efficienza organizzativa si scontra con la malcelata  preoccupazione dei vertici dem  per la partecipazione. Morassut, ex assessore di Veltroni, ha già detto che se l’asticella non supererà i cinquantamila votanti, sarà un flop.

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