Omicidio Varani, respinto dal Riesame il ricorso di Prato: resta in carcere

29 Mar 2016 12:51 - di Paolo Lami

Resta in carcere Marco Prato, il pierre romano delle feste gay accusato assieme a Manuel Foffo dell’omicidio di Luca Varani. Il Tribunale del Riesame di Roma ha, infatti, respinto l’istanza di scarcerazione, sulla quale anche la Procura aveva dato parere negativo, avanzata dal suo difensore, l’avvocato Pasquale Bartolo che sperava di tirarlo così fuori dal carcere di Regina Coeli dove Prato si trova rinchiuso dal giorno dell’arresto.
Dietro all’ultima decisione del Tribunale del Riesame si sta consumando un braccio di ferro fra la Procura – la cui tesi è stata evidentemente sposata ora anche dal Tribunale del Riesame – e Marco Prato assieme al suo legale la cui strategia difensiva non riesce a trovare tuttavia un varco nella ricostruzione del delitto operata dai magistrati dell’accusa.
L’avvocato Bartolo sostiene, in buona sostanza, che non vi è stata premeditazione nel delitto, che Foffo si è addossato gran parte della colpa, che le posizioni dei due imputati sono molto differenti e che, inoltre, non vi sono esigenze cautelari per mantenere Prato in carcere a Regina Coeli in una condizione di detenzione che può essere trasformata in arresti domiciliari. Ma mentre Prato continua a tacere rifiutandosi di rispondere alle domande poste dai magistrati pretendendo che l’accusa di omicidio premeditato – accusa caduta di fronte al gip – venga riformulata dalla Procura, il suo complice Manuel Foffo sta rispondendo a tutti gli interrogatori – ha incontrato il pm Francesco Scavo per ben 5 volte – dimostrando una certa voglia di collaborare e dettagliando i particolari della vicenda con aggiustamenti continui che consentono alla Procura di avere ogni volta un quadro più preciso dell’intera vicenda. Così Foffo ha, ad esempio, inizialmente detto al procuratore che con il suo complice erano in cerca di una persona da uccidere aggiustando poi il tiro e sostenendo che, comunque, cercavano una persona a “cui far male”. Per i magistrati, che hanno presentato i verbali di interrogatorio di Foffo all’udienza del Tribunale del Riesame, ci sono elementi più che sufficienti ma, appunto, arrivano tutti dai cinque interrogatori di Manuel Foffo e non certo dalle dichiarazioni di Prato che si è sempre rifiutato di rispondere al pm.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *