Sul corpo di Luca ferocia inaudita. Meloni: per quei due buttate la chiave

8 Mar 2016 19:17 - di Redazione

Torturato anche con una serie di coltellate alla gola che non sarebbero però risultate definitive ma, di fatto, gli hanno impedito di poter urlare. Emergono ancora particolari raccapriccianti sull’omicidio di Luca Varani. Ad ammazzare il giovane è stata una coltellata al cuore: a riferirlo agli inquirenti è Manuel Foffo, uno dei due arrestati, spiegando che il colpo mortale è stato inferto da Marco Prato. L’arma è rimasta conficcata nel petto e rimossa solo dal medico legale. I due assassini dovranno rispondere oggi alle domande del gip, Riccardo Amoroso e fornire ulteriori dettagli su quanto avvenuto nell’appartamento di Foffo in via Igino Giordani, nel quartiere Collatino. Manuel Foffo, nel corso dell’interrogatorio con il pm Francesco Scavo,  ha confessato che già in passato aveva avuto l’intenzione di “fare male a qualcuno”. Nel ricostruire la vicenda, Foffo ricorda che la sera di giovedì in auto con Marco Prato hanno cercato “una persona da ammazzare”. “Quando eravamo in macchina – dice al pm – non abbiamo portato a termine la nostra intenzione di fare male a una persona perché non abbiamo trovato nessuno. Lo avremmo forse fatto se avessimo trovato quella persona. Non ricordo quanto tempo girammo in macchina ma so che non abbiamo fatto uso di cocaina durante la nostra uscita”.

Il difensore di Foffo annuncia intanto che verrà chiesta una perizia psichiatrica e dichiara che il suo assistito “è profondamente pentito di quello che ha fatto e man mano che sono passate le ore si è reso conto del dramma di cui è stato causa”.

Sul caso è intervenuta Giorgia Meloni con un post su Fb: “Luca Varani è stato torturato e ucciso con criminale premeditazione da due figli di papà che volevano provare l’ebbrezza di un gioco nuovo. Riusciranno a non dare l’ergastolo nemmeno in questo caso? Ci auguriamo di non sentire mai in questa storia parlare di attenuanti, perdono, buona condotta e riabilitazione. In carcere e buttare la chiave”.

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