C’è l’accordo: se le toghe sbagliano, lo Stato risarcisce le vittime. Ma…

11 Mar 2016 15:12 - di Guglielmo Federici

Tra le tante ingiustizie che si annidano nel nostro sistema giudiziario, ce n’è una che si ripete migliaia e migliaia di volte. Troppe. Ti indagano, ti rinviano a giudizio e dopo un’ Odissea esistenziale ed economica da non augurare neanche al peggior nemico,  vieni assolto in Cassazione perché non hai commesso il fatto o perché il fatto non sussiste. In Italia lo Stato non rimborsa un euro delle spese legali sostenute. Il mensile Panorama da tempo sta sostenendo una battaglia di principio: il cittadino risultato innocente non deve pagare le spese legali. Altrove è così. «Nel Regno Unito, per esempio, il giudice ha la facoltà di decidere che sia lo Stato a pagare le spese d’avvocato dell’imputato che ha appena dichiarato assolto. E questo avviene nella maggioranza dei casi in cui sia evidente che il processo non aveva un serio fondamento. Più o meno lo stesso accade negli Stati Uniti, dove il governo federale contribuisce a rifondere la parcella di chi viene scagionato». In altri 32 paesi europei lo Stato provede  risarcire il malcapitato. Da noi no, il tema della “ingiusta imputazione”, da sempre caro alla destra, non è all’ordine del giorno. La battaglia di Panorama –  condotta in particolare dal vicedirettore Maurizio Tortorella – ha prodotto un effetto imporante. Il 3 marzo al Senato Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, ora esponente di Area popolare, ha presentato una proposta di legge in linea con gli input che il settimanale ha lanciato con una serie di articoli e inchieste.

Ci sono le firme al ddl, ora bisogna approvarlo

Ebbene, in un solo giorno ha incassato 175 firme del tutto bipartisan – da Fratelli d’Italia a Sel – e le adesioni ad oggi sono arrivate a 182. «Vi siete mossi in base a un principio sacrosanto», ha dichiarato Albertini a proposito dell’iniziativa del settimanale. Il senatore ha proposto infatti una fondamentale modifica all’articolo 530 del Codice di procedura penale: «Quando il giudice riconosce un cittadino pienamente innocente deve contemporaneamente condannare  lo Stato a rimborsargli le spese di giudizio». Nicola La Torre del Pd, Nitto Palma, ex ministro della Giustizia, Roberto Formigoni e il senatore a vita CArlo Rubbia, tra i firmatari “eccellenti”. Le firme ci sono e tante, sono lì, destinate ad aumentare. Manca solo che il ddl venga approvato…la magguoranza c’è, ora ci vuole la volontà politica…

 

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