“Bertolaso è partito con due autogol”: arriva la bocciatura di Veneziani

15 Mar 2016 8:29 - di Redazione

«Il candidato sindaco Guido Bertolaso non si è accontentato di partire con il piede sbagliato: per lanciarsi ha voluto segnare ben due autogol»: Marcello Veneziani, intellettuale e filosofo, chiaroveggente della politica della destra sul «caso Campidoglio» allarga le braccia. «Una situazione senza soluzione, un valzer avvilente. Speriamo che finisca presto», spiega a “Il Tempo”.

Per Veneziani “bisogna chiudere la fase dominata da Berlusconi”

Marcello Veneziani, cosa sta accadendo a Roma? «Il problema non consistere nel definire il candidato sindaco del centrodestra, quanto più di chiudere una fase, quella dominata da Silvio Berlusconi. Tutte le cose si spiegano in questa chiave: non si può pensare che lui convochi ad Arcore i suoi alleati, come se nulla fosse accaduto, disponendo la candidatura di Roma. Berlusconi è stato il creatore e l’affossatore di un’alleanza e il suo periodo si è concluso. Ora si naviga in mare aperto e tutto diventa difficile».

“Una coalizione è finita e all’orizzonte non si vede un progetto per sostituirla”

Per un periodo il centrodestra è stato un unico partito, il Pdl. «Appunto. Cosi è cominciato il declino del centrodestra, nell’arco di pochi anni tutti i possibili leader sono stati fatti fuori o si sono suicidati. È rimasto solo Berlusconi che ha smesso di interpretare la politica del centrodestra e da questo è nato l’impazzimento che stiamo vivendo». E Salvini? «È preoccupato dalla necessità di chiudere con l’era Berlusconi e vede come un utile passo avanti qualunque candidatura nasca senza il suo contributo. Certo la posizione di Salvini può apparire in contrasto con la storia della Lega, ma la capisco, piuttosto che accettare un candidato nato ad Arcore e di essere ancora un affluente di una coalizione il cui leader non c’è più». Bertolaso? «Non va da nessuna parte, le prime mosse che ha fatto sono state suicide. La dichiarazione sugli zingari e poi l’aver detto che lui, se non si fosse presentato, avrebbe votato Giachetti costituiscono due autogol clamorosi».

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