Bertolaso all’attacco: «A Salvini fanno il lavaggio del cervello contro di me»

2 Mar 2016 13:09 - di Niccolo Silvestri

Agrodolce con Matteo Salvini, perfettamente sintonizzato con il commissario prefettizio Francesco Tronca, che sta amministrando la Capitale in attesa del nuovo sindaco e, soprattutto, attento a trasmettere l’idea di un candidato consapevole della titanica sfida che l’attende se mai dovesse vincere le elezioni di Roma. Dai microfoni di radio Cusano Campus, Guido Bertolaso lascia intendere di aver realizzato che il suo primo obiettivo consiste soprattutto nello scrollarsi di dosso l’immagine del candidato imposto da Berlusconi al solo scopo di non disturbare  i piani di Renzi nella Capitale.

Berlusconi all’Ergife per Bertolaso

È un cliché che rischia di essergli fatale e che la stessa manifestazione indetta da Tajani per venerdì prossimo all’Ergife, con il Cavaliere benedicente, può paradossalmente contribuire a rafforzare piuttosto che demolire. L’ex-capo della Protezione civile ha capito che deve “mettersi in proprio” se vuole recuperare il profilo di candidato autorevole e comunque fatto di ben altra pasta rispetto a quella esibita al debutto e che poi ha provocato la retromarcia di Salvini e i motteggi fuori onda di Alessandra Mussolini. E proprio al leader leghista e alle sue primarie Bertolaso dedica il suo primo brano di intervista, sfoderando per l’occasione toni meno compassati e concilianti di quelli dei giorni scorsi: «Le consultazioni di “Noi con Salvini” – ha argomentato il candidato del centrodestra – le ho stravinte io perché sappiamo che chi ha votato per me non era taroccato mentre altri candidati hanno mandato le truppe cammellate». Una stoccata niente male che però prelude alla richiesta di chiarimento con Salvini con il dichiarato obiettivo di metterlo in guardia da «consiglieri più o meno interessati a seminar zizzania». Un incontro a due è quello che chiede Bertolaso, «guardandoci nelle palle degli occhi».

L’ex-capo della Protezione Civile a Salvini: «Incontriamoci»

L’ex-numero uno della Protezione civile non ce l’ha con i leghisti “di Milano” ma con quelli che definisce «una truppa variopinta e multiforme che ha avuto esperienza in altre esperienze politiche nella Capitale». Sarebbero costoro – spiega – gli autori del «lavaggio del cervello a Salvini contro di me». Il resto dell’intervista Bertolaso lo dedica alla relazione di Tronca («una fotografia drammatica della città») e alla sua campagna elettorale («girerò strada per strada, vicolo per vicolo, buca per buca, casa per casa. Tutti mi vedranno e mi potranno esporre i loro problemi e insieme cercheremo le soluzioni»)

 

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