Berlusconi: «No alle primarie a Roma ma correre divisi è una sciagura»

21 Mar 2016 9:43 - di Redazione

Guido Bertolaso «è il numero uno al mondo in fatto di emergenze». Silvio Berlusconi ai microfoni di Rtl102.5 ha puntualizzato che «a Roma c’è un errore di valutazione sul candidato Bertolaso, che invece è quello che ha più possibilità per essere riconosciuto come la chiave» contro il degrado della città.

Berlusconi: le primarie sono una farsa

Il leader di Forza Italia rispondendo alle domande dei radioascoltatori si è soffermato sulla situazione politica romana. Ormai, ha detto, «per come si sono svolte in Italia le primarie», incluse quelle che hanno portato Renzi alla segreteria del Pd, sono state una «farsa» suscettibili di «essere manipolate e hanno portato, nella sinistra, a far venir fuori i peggiori sindaci. Per fare le primarie occorre che i cittadini siano informati sui candidati. Fare delle primarie risibili come quelle fatte un mese fa» dalla Lega a Roma, «senza che i romani avessero contezza dei candidati, era sbagliato. Tra l’altro ora sarebbe troppo tardi. Molti politici hanno perso il senso della realtà». Nella situazione romana con Lega e FdI, ha sottolineato ancora «certamente c’è il non rispetto della parola data e il rischio di una rottura delle alleanze» anche nelle altre città «ma credo che non accadrà. Sono tranquillo sul fatto che da un capriccio romano non ci siano conseguenze, sarebbe una follia».

Berlusconi rilancia il progetto di un partito rinnovato

Berlusconi è anche tornato a parlare  del progetto di un partito “rinnovato”. «Sto lavorando per presentare un partito rinnovato completamente: rivolgo un appello a docenti universitari, imprenditori, professionisti, perché si dedichino al bene dell’Italia. Voglio portare attraverso la piazza di internet la situazione italiana e ciò che si dovrebbe fare per uscirne».

Il Cavaliere: Renzi è un comunicatore, io sono un uomo del fare

Per il Cavaliere «è troppa alta la posta perché il centrodestra si divida, sarebbe una sciagura». E si è detto certo «che la campagna che porterà a far conoscere Bertolaso ai romani farà prevalere la convinzione che ci vuole qualcuno lontano dal chiacchiericcio della politica». Un ascoltatore gli ha chiesto se pensa che Matteo Renzi gli somigli: «Non vedo similitudini se non in una capacità di comunicare che è superiore in Renzi che in Berlusconi. Berlusconi è uomo del fare che sa anche comunicare, Renzi è un uomo del comunicare». Il Cavaliere ha parlato anche dell’intervento in Libia: «Ho sentito con grande leggerezza parlare di bombardamenti, sono assolutamente da evitare: i bombardamenti fanno vittime innocenti, distruggono tutto, in Libia accrescerebbero l’odio dei libici verso i colonizzatori italiani. Serve lavorare con senno, tra i cinquemila uomini che si attribuiscono all’Isis in Libia solo poche centinaia sono davvero jihadisti, gli altri sono mercenari per fame».

Vivendi e l’ipotesi di acquisizione dei Mediaset

Quanto all’ipotesi, rilanciata da La Repubblica, di un’acquisizione di Mediaset da parte di Vivendi, la società francese attiva nel campo dei media e delle comunicazioni,  il Cavaliere puntualizza: «Vivendi è molto interessato all’Italia, io sono amico di Bolloré da anni e lui ha manifestato il suo interesse su alcune cose che facciamo, non assolutamente per Mediaset, ma sulla nostra capacità di fare prodotti per la tv, di fare format. Vivendi ha visione per il futuro europea, possibile che si trovino possibilità di collaborazione».

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