“Ha addestrato dei terroristi in Italia”. Indagato a Ravenna un pakistano

20 Mar 2016 11:26 - di Guido Liberati

La Dda di Bologna ha indagato un pachistano di 30 anni residente a Ravenna con l’accusa di avere addestrato o fornito istruzioni per compiere atti di violenza con finalità terroristiche tramite l’uso di esplosivi e armi almeno fino all’8 febbraio. Un addestratore di terroristi, in piena regola, secondo le indagini. Un atto dovuto – secondo quanto scrivono alcuni quotidiani locali – quello che il pm Antonello Gustapane ha notificato al giovane in ragione della consulenza tecnica disposta sul materiale informatico sequestrato dalla Digos il 9 marzo a casa sua. Il pachistano, con moglie e figli, fa l’operaio in una cooperativa ravennate di servizi e dal settembre 2013 ha un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura. Dal novembre 2014 si trova ai domiciliari dopo l’arresto dei carabinieri avvenuto per violenza sessuale su una prostituta, presumibilmente costretta a un rapporto sessuale non protetto sotto la minaccia di un coltello. Per questo il 30enne è stato condannato a quattro anni e mezzo, ridotti a due anni e otto in appello ed è ora in attesa della Cassazione.

Terroristi jihadisti: è allarme in Emilia Romagna

Un quadro allarmistico, quello della Emilia Romagna, confermato dalla relazione annuale della direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Infatti, presso la Procura distrettuale «sono in corso di svolgimento attività di indagine in numerosi procedimenti riguardanti il terrorismo jihadista». Dalle indagini di terrorismo nell’area di competenza del distretto della Corte di appello di Bologna, emerge un territorio che sembra essere, al momento, «privilegiato per lo svolgimento da parte di esponenti di gruppi terroristici internazionali soprattutto di matrice jihadista, di attività o di proselitismo di adepti da inviare in zone di guerra». Oppure, «di raccolta di fondi da reimpiegare all’estero, o per la cura di militanti rimasti feriti; o per la ricerca di armi». La notizia che arriva da Ravenna non fa confermare questo quadro.

 

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