Vertenza taxi-Ncc, il gup proscioglie Alemanno: nessun abuso d’ufficio

10 Feb 2016 16:19 - di Redazione

Gianni Alemanno è stato prosciolto dall’accusa di abuso d’ufficio. Lo ha deciso il gup Paola Della Monica in relazione alla vicenda della delibera con cui, nell’ottobre 2012, la giunta capitolina aveva stabilito che gli Ncc (acronimo di noleggio con conducente) provenienti da altri comuni dovessero pagare per entrare nella Zona a traffico limitato (Ztl) della Capitale. A denunciare l’ex sindaco era stata infatti un’associazione di noleggiatori che avevano intravisto nella decisione della giunta un modo per favorire i tassisti romani.

L’ex-sindaco era stato denunciato dai Ncc non romani

Il provvedimento contestato prevedeva che i titolari di licenza rilasciata da altre amministrazioni dovessero comunicare l’ingresso nelle zone a traffico limitato della Capitale e quindi pagare per l’accesso. Ma il gip ha stabilito che la condotta di Alemanno, che è stato difeso dall’avvocato Claudio Ferrazza, è del tutto rispondente alla legge e che nessun ipotesi di reato è ipotizzabile nell’atto compiuto dalla giunta capitolino.

Alemanno: ho solo servito gli interessi di Roma

«Quella delibera – è stato il commento di Alemanno al suo pieno proscioglimento – oltre a rispondere al preciso e legittimo intento politico di tutelare i taxi e gli Ncc che hanno la licenza a Roma e che quindi pagano le tasse nella nostra città, aveva ottenuto il riconoscimento di legittimità da parte del segretario generale del Comune di Roma». L’ex-sindaco ha ricordato che all’epoca il Tar «aveva annullato la delibera giudicandola non sufficientemente suffragata dai presupposti di legge», ma da qui – ha aggiunto – «a passare ad un abuso d’ufficio ce ne corre veramente tanto, con pace della denuncia presentata contro di me da alcune associazioni di Ncc». Infine, l’auspicio che una legge nazionale «tuteli definitivamente la territorialità delle licenze e delle autorizzazioni dei Taxi e degli Ncc, perché non è giusto che un noleggiatore con conducente che ha ottenuto la licenza in qualche sperduto Comune italiano in giro possa operare stabilmente a Roma, facendo concorrenza sleale agli operatori della nostra città e sottraendo risorse importanti alle già esauste casse di Roma Capitale».

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