È ufficiale, l’Austria chiude i confini. Così i migranti resteranno in Italia

16 Feb 2016 18:27 - di Laura Ferrari

L’Austria annuncia che saranno svolti controlli per limitare il flusso dei migranti sui valichi con l’Italia di Tarvisio, Brennero e Resia. Sono 12 i valichi sul confine meridionale che saranno presidiati. Come riferisce l’agenzia austriaca Apa, ne hanno dato notizia il ministro degli Interni Johanna Mikl Leitner e il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. Leitner non esclude «se necessario» anche l’eventuale utilizzo «di recinzioni». Leitner ha chiesto «comprensione per le decisioni di Vienna, resesi necessarie in conseguenza del fatto che l’Europa non riesce a mettere in sicurezza i confini esterni della Ue».  Per quanto riguarda invece il confine del Brennero, «ha una storia che lo rende particolare, e tutte le misure che lo riguardano devono essere prese non solo con una certa sensibilità, ma soprattutto in stretta collaborazione con Tirolo, Alto Adige e Trentino». Lo ha detto il presidente austriaco Heinz Fischer. Nel corso di un incontro con i governatori dell’Alto Adige Arno Kompatscher, del Trentino Ugo Rossi e della regione austriaca del Tirolo Günther Platter, Fischer ha sottolineato poi che la volontà di Vienna è quella di continuare a garantire la libera di circolazione di persone e merci all’interno dei confini europei.

«Dall’Austria decisione gravissima. Ci buttano fuori dalla Ue»

«È gravissima la decisione del governo austriaco di ripristinare i controlli alle frontiere con l’Italia non escludendo neppure l’utilizzo di recinzioni. Ci stanno buttando fuori dall’Europa e il governo Renzi non dice nulla». Lo afferma Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia. «L’Austria presidierà i varchi con l’Italia per impedire il flusso di migranti – continua Bergamini – e ciò significa che non solo il numero di immigrati nel nostro Paese non diminuirà, visto che i ricollocamenti all’estero dei richiedenti asilo sono praticamente fermi, ma tale numero è destinato a crescere perché gli sbarchi continueranno finché non si sarà ristabilita la pace in Siria e in Libia. L’Europa vuole i nostri soldi ma poi fa ricadere sulle nostre spalle tutto il dramma dell’immigrazione, nell’indifferenza e nell’inconcludenza del governo italiano».

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