Siria, la tregua non regge ma i media si affannano a sostenere il contrario

28 Feb 2016 17:36 - di Giovanni Trotta

Per quale motivo tutti si affannano a rassicurare circa la tenuta della tregua in Siria? Che lo facciano Usa e Russia è abbastanza comprensibile, anche se non giustificabile, poiché sono stati loro a stabilire e garantire il cessate il fuoco. Ma che lo facciano praticamente tutti i media occidentali è francamente sorprendente e inquietante. Bastano i fatti per giudicare se la tregua regge oppure no: nel primo giorno di cessate il fuoco c’è stato un attacco a suon di razzi sulla capitale siriana Damasco, portato dai terroristi dell’Isis; poi la stessa Isis ha rivendicato un cruento attentato con autobomba in un’altra città; 65 morti si sono avuti in scontri tra i curdi e i miliziani dell’Isis a nord di Raqqa, sempre in Siria; infine, sempre nel primo giorno di quiete, i turchi hanno bombardato la minoranza curda in territorio siriano. Il secondo giorno di cessate il fuoco ci sono stati raid aerei che hanno colpito sei città nella provincia siriana di Aleppo, come riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), basato a Londra e citato da Sky News, senza poter precisare l’identità dei jet. Secondo altre fonti sul terreno, i raid sarebbero stati compiuti da aerei russi. L’ong denuncia anche altri raid aerei nella zona nordoccidentale di Hama. Secondo altre fonti ancora, dieci raid aerei, stavolta americani, sarebbero stati effettuati nelle ultime ore sulla Siria. Tutto ciò assomiglia a un cessate il fuoco? Eppure, sebbene ci siano state “nove violazioni negli ultimi giorni, la tregua in Siria sta tenendo nel suo complesso”, ha detto all’Interfax Sergei Kurylenko, capo del centro russo per la riconciliazione tra le parti in Siria. “Sono state osservate nove violazioni del regime di cessazione delle ostilità”, ha spiegato Kurylenko precisando che nel bilancio sono compresi gli attacchi segnalati sulla città di “Kabana, in provincia di Latakia”. Il confine con la Siria è stato inoltre attraversato “da un gruppo di circa 100 militanti dalla Turchia. Quel gruppo si è saldato con altri anelli, assumendo il controllo della parte settentrionale della città di Tell Abyad, a 82 chilometri a nord di al-Raqqah”, ha aggiunto.

 Per Mosca in Siria ci sono state numerose violazioni della tregua

“Nel complesso, il regime della cessazione delle ostilità nel territorio della Siria si sta realizzando”, ha comunque spiegato il responsabile del centro russo per la riconciliazione delle parti che rilascerà notizie giornaliere sulla situazione. “L’informazione sarà consegnata per mezzo di canali di comunicazione stabiliti con il centro Usa, di stanza ad Amman, e il gruppo di lavoro a Ginevra e sarà pubblicato sul sito ufficiale del ministero della Difesa russo”, ha ricordato. Diversa la versione dei curdi, in prima linea contro i terroristi fondamentalisti, secondo cui le truppe turche hanno bombardato città sotto il controllo curdo in Siria e sono state le prime a violare la tregua. Lo riferisce a Interfax il capo della missione curdo-siriana a Mosca, Rodi Osman. “La prima violazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2268 è stata fatta dalla Turchia: le sue truppe hanno bombardato le città di Tell Abyad e Uslub”, ha aggiunto Osman, invitando la task force per la cessazione delle ostilità a far pressione su Ankara. Anche il centro russo per la riconciliazione in Siria è stato informato di un attacco di unità armate su città siriane dal territorio turco. Si tratta di informazioni “confermate da diverse fonti, tra cui i rappresentanti delle Forze democratiche siriane”, riporta l’Interfax. E raccontando i combattimenti di sabato a Tal Abyad, città a nord di Raqqa verso la frontiera con la Turchia, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani sostiene che gli aerei della Coalizione internazionale a guida americana hanno compiuto dieci raid a sostegno delle forze curde. A chi bisogna credere? Se è una tregua, dobbiamo ammettere che è piuttosto atipica…

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