Sicilia terra di esorcismi: 1600 i “casi” di possessione monitorati

23 Feb 2016 11:43 - di

Sole, mare, storia e Belzebù: la Sicilia sembra essere scivolata nel medioevo quando fiorirono magia, stregoneria e culti di adorazione a Satana.  Nell’Isola, infatti, il numero di esorcismi è in aumento.  Solo nel 2015 a Palermo, come racconta il Giornale di Sicilia, ci sono stati 32 interventi per liberare le vittime dall’azione del demonio. E in tutta la Sicilia  un piccolo esercito di 1600 persone è sotto osservazione per verificare se si tratti di casi di possessione.

Esorcismi in Sicilia

Dati che allarmano. Non a caso, a Monreale per quattro giorni si sono dati appuntamento quarantuno esorcisti in un incontro di formazione e si sono confrontati sul tema “Una nuova strategia del demonio oggi”.  Tra i partecipanti l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice e il cardinale emerito di Palermo Salvatore De Giorgi, nonché il direttore del Centro di formazione, frate Benigno Palilla che nella sua relazione si è occupato della “Corretta prassi del rito dell’esorcismo”. Frate Benigno, 75 anni , insieme coi suoi confratelli , “i frati minori rinnovati”, guida una comunità di 600 fedeli, le cui preghiere di “guarigione e liberazione” sono indirizzate ad aiutare chi è finito nella rete del male.

I casi di Fra’  Benigno

Fra’ Benigno è una miniera di storie e dialoghi col demonio, che possono inquietare e generare mille dubbi e domande. I casi che ha affrontato sono tanti. Come riportato dal Giornale del Sicilia e da Libero c’è quello di una donna che per tantissimo tempo accusava dolori terribili e aveva un’avversione per i simboli sacri: quando una statuetta di Padre Pio, che le era stata regalata anni prima, cadde per terra e si ruppe rivelò al suo interno una bambolina di pezza piena di spilli. Fra’ Benigno ha rilevato che non di rado  il diavolo si camuffa e appare con le sembianze di una persona gentile che promette guarigioni e soluzioni ai problemi.  Ma il diavolo non può guarire nessuno.

 

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