Pedofilia, braccio di ferro in Vaticano: “sacrificato” il laico ribelle Saunders

6 Feb 2016 17:52 - di Paolo Lami

Si apre un caso imbarazzante nella Commissione internazionale voluta dal Papa contro gli abusi sessuali del clero, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Il laico Peter Saunders, da ragazzo vittima di abusi, lascia per un periodo la Commissione per una sorta di conflitto di interessi. L’impegno di Saunders in difesa delle vittime di abusi e promotore di campagne in tal senso, – in Cile, e in particolare in Australia relativamente al cardinal Pell, – ha recentemente creato frizioni con il suo ruolo di membro della Commissione pontificia.
Saunders nei mesi scorsi aveva anche minacciato di dimettersi dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori relativamente ai casi di abusi del clero in Cile.
«La Commissione Pontificia per la Protezione dei minori nell’incontro di oggi – si legge in una nota dell’organismo internazionale, istituito da Papa Francesco nel 2014, – ha discusso l’orientamento e gli scopi della Commissione stessa; come risultato della discussione si è deciso che il signor Peter Saunders prenderà un periodo di aspettativa dalla sua partecipazione come membro per riflettere come egli possa contribuire nel modo migliore al lavoro della Commissione».
Dopo questo periodo, ha spiegato padre Federico Lombardi, si deciderà se tornerà nella Commissione, o se vorrà contribuire dall’esterno agli scopi dell’organismo pontificio antiabusi. Lo scorso giugno Saunders, parlando ad un canale televisivo australiano aveva accusato il cardinale Pell, oggi prefetto per l’Economia, di essere un “sociopatico” che non collaborava alle indagini contro gli abusi del clero sui minori quando era arcivescovo di Melbourne, e ne aveva chiesto le dimissioni.
Il portavoce vaticano Federico Lombardi aveva replicato che Saunders in tv non poteva parlare che a titolo personale e aveva aggiunto che il cardinal Pell ha sempre risposto alle autorità australiane che indagano sui casi di abusi del clero e che la sua dichiarazione pubblica dei giorni precedenti è «attendibile e meritevole di rispetto e attenzione».
In quella occasione la Commissione per la tutela dei minori istituita da Papa Francesco aveva precisato che non è competenza di Saunders «commentare singoli casi o indagini», sugli abusi del clero, e aveva affermato di ritenere «essenziale che coloro che occupano posizioni di autorità nella Chiesa rispondano prontamente, in modo trasparente e con il chiaro proposito di consentire di raggiungere la giustizia».
In questi giorni il cardinale Pell è nuovamente al centro dell’attenzione della giustizia australiana che lo chiama a testimoniare, mentre i suoi medici affermano che le sue condizioni di salute non gli consentono di affrontare il lungo viaggio aereo da Roma a Sydney.
Il 13 aprile 2015 invece Saunders e l’altra vittima di abusi membro della Commissione, l’irlandese Marie Collins, avevano manifestato al cardinale O’Malley, presidente della Commissione, il loro disappunto per la nomina a vescovo di Osorno, in Cile, di Juan Barros, accusato di aver affossato l’inchiesta contro l’84enne padre Fermando Karadima, pedofilo seriale.

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