Nelle case del comune di Roma 9 mila abusivi. L’esercito di affittopoli

5 Feb 2016 4:49 - di Redazione

La politica litiga, i sindaci delle precedenti amministrazioni si rimpallano le responsabilità, i Cinque Stelle vanno all’attacco del Pd sulle sedi di partito morose. Ma, intanto, giorno dopo giorno emergono ulteriori dettagli sull’Affittopoli del Campidoglio, lo scandalo delle case (e i locali, bar, ristoranti, B&B, hotel di lusso…) affittate a pochi euro in zone di pregio. Nell’immenso patrimonio immobiliare, circa 43 mila beni di proprietà, esiste anche un «esercito» di occupanti abusivi: circa 9 mila inquilini che abitano un immobile senza contratto, ma che – si legge su “Il Corriere della Sera” – ogni mese versano al Comune una forma di indennizzo per evitare lo sfratto.

Gli abusivi per non essere sfrattati pagano un piccolo indennizzo mensile

Una procedura regolare? Lo stabilirà la task force istituita dal commissario Francesco Paolo Tronca. Nel frattempo, però, questa Affittopoli diventa il primo argomento della campagna elettorale per le comunali. Beppe Grillo carica a testa bassa; «Sfrattiamo il Pd da Roma. Roma va disinfestata, se l’ingiunzione di Tronca non basta ci penseranno i romani a cacciarli con il voto». Ma contro il centrosinistra del passato si scaglia anche Stefano Fassina, candidato sindaco di Sinistra italiana: «Rutelli e Veltroni hanno governato per 15 anni. Perché non si è fatto un censimento degli immobili? Dove erano Giachetti e Morassut?». Cioè i due principali competitor alle primarie del Pd: uno capo di gabinetto con Rutelli, l’altro assessore all’Urbanistica con Veltroni. Terzo affondo, quello dell’ex sindaco Ignazio Marino: «L’operazione trasparenza che ho fatto io nel 2013 potevano farla anche Rutelli e Veltroni». E l’iniziativa di Tronca? «È astuto, ma i dati li ho messi io online a marzo scorso».

Fassina e Marino attaccano Rutelli e Veltroni: “Per 15 anni non hanno visto niente…”

Alessandro Onorato, della Lista Marchini (altro candidato in campo), replica: «Marino in tré anni non ha buttato fuori nessuno». Tronca va avanti per la sua strada: «Ho scoperto l’acqua calda? Può darsi, ma poi con quest’acqua qualcosa va fatto. La nostra è una crono-scalata: poco tempo e tanto lavoro. Ci sono situazioni che non conosciamo, per questo ho chiesto aiuto all’Agenzia delle Entrate». Il prefetto Franco Gabrielli commenta: «Ben venga il lavoro di Tronca, ma bisogna vedere caso per caso».

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