I partigiani boicottano il libro della nipote del Duce. E lei li zittisce così…

19 Feb 2016 12:19 - di Elsa Corsini

«Penso sia arrivato il momento di riscrivere la storia, insieme, senza farci prendere ed accecare dall’odio. È arrivato il momento di aprire le porte di un mondo dove ognuno di noi faccia i conti con la nostra storia. Le chiedo di poter vedere insieme le carte del nostro passato per poter riscrivere il nostro futuro». La “coraggiosa proposta” rivolta al presidente dell’Associazione nazionale partigiani, Carlo Smuraglia, arriva da Edda Negri Mussolini, figlia dell’ultimogenita del Duce, autrice del libro Donna Rachele, mia nonna (edizioni Minerva, prefazione di Gennaro Malgieri). Un libro lontano anni luce dal sentimento della nostalgia e del reducismo ma che si colloca nel terreno dei ricordi familiari, delle emozioni e dei sentimenti più intimi.

La nipote del Duce all’Anpi

L’invito a superare le contrapposizioni ideologiche della nipote diretta del Duce è la replica al no dell’Anpi alla presentazione del volume su donna Rachele programmato a Imola per il 26 febbraio. Con una lettera pubblicata dal Quotidiano nazionale, Edda Negri Mussolini risponde al presidente dell’Anpi imolese secondo il quale «un contesto che illumini solo la dimensione umana della storia, come recita la descrizione dell’evento, è frutto della consapevole scelta di non indagare nel suo contesto la figura di questa donna suggerendone solo lo scorcio del quadro famigliare, nel tentativo di una sua legittimazione». La retorica partigiana, insomma, pretende di mette all’indice il libro-testimonianza fino a tentare di impedirne la divulgazione. La polemica è finite nelle aule del Comune e della Regione Emilia Romagna dove gli esponenti di centrodestra hanno difeso l’iniziativa condannando le pressioni e le intimidazioni.

Il dialogo oltre la guerra civile

«Molto probabilmente si meraviglierà di ricevere questa mail da una discendente della famiglia Mussolini, ma penso, dopo 70 anni, sia giunto il momento – scrive la nipote del duce di donna Rachele al rappresentante dell’associazione nazionale partigiani – di incominciare a dialogare e cercare di capire, da entrambe le parti, cosa accadde in quei giorni tremendi. Dove la nostra Patria fu dilaniata in una guerra civile. Vi furono troppi morti da entrambe le parti, ognuno credeva in un ideale, che in quel momento per lui era legittimo. Il sangue sparso era dello stesso colore, i pianti di quelle madri, padri, fratelli e sorelle era uguale».

Il boicottaggio della sinistra

Non è la prima volta che la presentazione del volume di Edda Negri Mussolini su donna Rachele («il libro della mia vita») deve scontrarsi contro il muro dell’ideologia della sinistra nostalgica della guerra civile. Le stesse polemiche hanno accompagnato la vigilia della presentazione del libro a Terracina, promossa dall’Associazione Bene Comune, presieduta da Giuseppe Talone. Per giorni e giorni il Pd locale ha tentato invano di boicottare l’evento bollando l’iniziativa come apologia del fascismo. La migliore risposta all’antifascismo militante degli orfani della Resistenza è venuta dalla massiccia partecipazione e dal successo dell’evento che si è regolarmente svolto lo scorso 18 febbraio nell’aula consiliare di Terracina alla presenza dell’autrice.

Commenti

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  • Giovanni Padovani 19 Febbraio 2018

    Ho letto il libro con molto piacere avendolo trovato molto ben scritto in particolare sotto l’aspetto storico