Il gioielliere stringe la mano al rapinatore armato, ma era un trucco

5 Feb 2016 7:53 - di Redazione

La scena che si vede dai frame diffusi dai Carabinieri sembra chiara: rapinatore e gioielliere sono l’uno di fronte all’altro in un negozio di Ponticelli, a Napoli e il secondo stringe la mano al primo. Quella che potrebbe sembrare “sindrome di Stoccolma”, un gesto di complicità tra vittima e carnefice, però, è l’esatto contrario, cioè l’immagine di un uomo disperato che si sente fregato e chiede di essere perdonato perché, come ha detto, “faccio questo per campare, perché non so come tirare avanti”. La scena immortalata da una telecamera di sicurezza rivela l’esatta dinamica: una donna entra e chiede informazioni, ma subito la segue il rapinatore, che, con un cappellino in testa, si avvicina al gioielliere e lo minaccia con una pistola. “Voleva prendermi in ostaggio, ma io non avevo le chiavi, per questo si è messo a discutere con me”, ha spiegato l’esercente a Il Mattino. Il rapinatore temeva di rimanere bloccato tra le due porte, così il gioielliere lo ha messo davanti a una scelta: “Tu adesso mi spari e poi resti con il mio cadavere ad aspettare che arrivino i Carabinieri… Abbiamo discusso a lungo, ma quando ha capito di essere fregato ha cercato di salvarsi la pelle. È stato allora che ha tirato fuori i documenti e ha detto: io ti lascio la carta d’identità, tu mi fai uscire e io ti riporto i gioielli. E mi ha stretto la mano. Io intanto avevo visto che all’esterno c’era movimento e ho capito che era stato dato l’allarme e che quindi le forze dell’ordine stavano per arrivare. Gli ho stretto la mano e l’ho fatto uscire”. Il rapinatore è stato arrestato poco lontano. (Foto Carabinieri, Facebook)

 

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