Droni a Sigonella: le bombe sono americane, i guai tutti per la Sicilia

25 Feb 2016 16:51 - di Tano Canino

I Droni a Sigonella. Trentacinque anni dopo quelle notti di ottobre frementi di orgoglio patriottico. Adesso sono i Droni. Droni Usa che dalla Sicilia decollano tutti i giorni alla volta della Libia. Droni autorizzati. Senza tensioni. Senza alcuna rivendicazione di intangibilità territoriale e senza contraccolpi diplomatici. A Sigonella gli americani che allora subirono lo smacco, adesso possono. Adesso agiscono con il placet del governo. L’informazione nazionale ha pigiato all’unisono: ecco i paletti di Renzi. Azz…i paletti. Roba appuntita. Che può far male. Epperò l’Italia renziana sarebbe stata irremovibile. Caso per caso, dicono le nuove  veline del Minculpop fiorentino. “Caso per caso” saranno autorizzati gli Usa. Mica potranno fare i loro comodi. L’onore dell’Italia è salvo. E per procedere gli americani dovranno chiedere il permesso. Immaginiamo la scena: “Possiamo, cari alleati, far partire alle ore ics del giorno ipsilon un nostro Drone armato di bombe per andare a distruggere quel tale obiettivo in Libia?” Il funzionario italiano che avrà ricevuto la richiesta si raccorderà con i comandi locali, i comandi col ministero della Difesa, il ministro con il premier e, alla fine forse, giungerà la risposta. Alla fine, appunto. Alla fine dell’azione militare. Al rientro alla base del Drone. Ecco quel che accadrà. O che potrebbe accadere, ove gli Usa volessero seguire le concordate procedure – i paletti – che gli italiani avrebbero preteso. Incursioni contro eventuali  postazioni jihadiste, contro covi di veri o solo presunti terroristi, contro fazioni in guerra, contro clan rivali o tribù beduine in lotta: a questo servono i Droni Usa. E siccome c’hanno le portaerei, c’hanno gli amici egiziani a cui regalano armi e munizioni, c’hanno i fratelli inglesi di Sua Maestà di stanza a Malta non si capisce il perché di questa ossessione per Sigonella. Sarà il ricordo. Quel No di Craxi e quei carabinieri coi mitra sulla pista. Cosicchè hanno concordato quel “caso per caso” con Renzi. Che è la più ridicola delle pretese. Perchè se c’è una certezza è che gli americani non lo chiedono il permesso. Nè su Sigonella per i Droni nè per intercettare un presidente del consiglio. Tutt’al più possono convenire su un contentino. Sui “paletti” di Renzi e di Gentiloni. Dopodichè i rischi sono solo per noi. E per l’ignara popolazione di Sicilia.

 

 

 

 

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