«Tempo di dividere»: Israele accelera la costruzione del muro anti-terroristi

9 Feb 2016 17:39 - di Redazione

«Tempo di dividere», titola oggi in un commento uno dei principali quotidiani israeliani, Yediot Aronoth, riferendosi alla minaccia delle nuove intifada palestinesi – delle forbici, dei coltelli e dei cacciavite – contro civili israeliani inermi. Israele «è circondato da belve feroci e per questo avrà una barriera di sicurezza che lo circonderà per intero», ha annunciato il premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha fatto un sopralluogo a nord di Eilat, lungo il confine con la Giordania, dove è in fase di costruzione una barriera di 30 chilometri per proteggere la zona. «Per difenderci dal Medio Oriente così come è oggi e così – ha aggiunto – come potrebbe diventare in futuro». Netanyahu ha detto anche che saranno chiuse le falle nella barriera di sicurezza con la Cisgiordania. La recinzione ha lo scopo di proteggere l’aeroporto in costruzione a Timna, e costerà miliardi di shekel, come ha detto il premier, che ha aggiunto: «Per come la vedo io, alla fine Israele sarà circondato totalmente da un muro: dobbiamo difenderci dai predatori». Nel suo sopralluogo Netanyahu era accompagnato dal ministro dei Trasporti Israel Katz e dal capo dell’esercito il generale Gadi Eizenkot.

Israele lavora anche a chiudere i tunnel di Hamas

E oltre al problema dei muri in Israele c’è anche quello dei tunnel di Hamas, mediante i quali i terroristi palestinesi attaccano lo Stato ebraico. Un miliziano di Hamas è morto nel crollo accidentale di un tunnel scavato a Khan Yunes, a sud di Gaza. Lo hanno reso noto portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, e del ministero della sanità. L’incidente è avvenuto, a quanto pare, a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Si apprende a questo proposito che l’esercito israeliano è al lavoro, per lo più in segreto, per contrastare la minaccia dei tunnel da Gaza considerata una minaccia centrale per lo Stato ebraico nell’attuale situazione. Parola del capo di stato maggiore di Tzahal Gadi Eizenkot secondo cui attualmente sul confine con la Striscia sono al lavoro circa 100 veicoli del genio militare per localizzare e distruggere i tunnel di Hamas diretti in Israele. «Abbiamo – ha detto ad un convegno ad Herzliya – capacità avanzate. Stiamo facendo molto, ma molte di queste operazioni sono nascoste al pubblico. La calma relativa su quel fronte – ha aggiunto – non distrae l’esercito israeliano dalla minaccia costituita dalla rete sotterranea delle gallerie di Hamas». E sul muro sono d’accordo praticamente tutte le componenti israeliane: la Conferenza del partito laburista israeliano (principale forza dell’opposizione) ha approvato all’unanimità un piano di separazione dai palestinesi proposto dal suo leader Isaac Herzog. Partendo dalla constatazione che restano oggi lontani un accordo definitivo di pace con i palestinesi e la realizzazione della formula dei Due Stati, i laburisti ritengono intanto opportuno: completare la Barriera di sicurezza fra Israele e Cisgiordania (che include alcune zone omogenee di insediamento ebraico); garantire all’ Anp di Abu Mazen maggiori prerogative e territori più vasti; e separare decine di villaggi palestinesi dall’area municipale di Gerusalemme in cui oggi invece rientrano.

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