Il comunista Ferrero lo sa che l’utero in affitto sarebbe piaciuto a Hitler?

29 Feb 2016 18:00 - di Giacomo Fabi

Doppio “tapiro” a Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, cioè praticamente di se stesso: primo perché è comunista; in secondo luogo perché ignorante. In un comunicato diffuso alla stampa per porgere i suoi sentiti auguri a Nichi Vendola «che è diventato papà», ha infatti esortato il suo antico compagno a non curarsi «dei nazisti del terzo millennio», riferendosi evidentemente a quanti hanno criticato la scelta del leader di Sel di ricorrere alla pratica dell’utero in affitto per assecondare la propria pulsione genitoriale. Ferrero ha così certificato di essere ignorante perché ignora che, al contrario di quel che lui pensa, la pratica della maternità surrogata sarebbe piaciuta moltissimo ad Adolf Hitler, uno che andava davvero pazzo per le teorie che correvano a testa bassa contro il buon senso del diritto naturale. Che cosa vi è, infatti, di naturale, cioè di umano, nel razzismo e nella pretesa superiorità del cosiddetto ariano sugli altri uomini? Nulla. Ciò nonostante, il suo regime tradusse in norme quel delirio e fu in omaggio alla legalità nazista che i giudici tedeschi ordinarono lo sterminio per milioni di ebrei. Un genocidio che oggi le croci uncinate potrebbero anche evitare grazie alla manipolazione genetica o alla maternità surrogata previa, ovviamente, selezione di madri e padri ariani. Arriveremo anche a questo quando diventerà “diritto”, selezionare i geni per far nascere un bimbo privo di malformazioni o privo di predisposizioni genetiche in grado di svilupparsi una volta cresciuti. Quale genitore non lo farebbe? Da lì poi al “diritto” di modellarselo alto e con gli occhi azzurri il passo è meno lungo di quel che si pensa e, in ogni caso, il treno della sedicente modernità corre a velocità talmente folle che è follia pura invocare concetti come causalità, natura, umanità. E quel che oggi sembra folle o un sogno, asseconda dei punti di vista, potrà diventare domani realtà. E legalità. Esattamente come quella che spalancava i sinistri cancelli di Auschwitz e Buchenwald. Allora, segretario Ferrero, chi, tra noi, è il nazista del «terzo millennio»?

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