Bertolaso: «Voglio essere processato in tv da Santoro e Travaglio. Poi vediamo»

16 Feb 2016 13:00 - di Fulvio Carro

Basta col fango. Guido Bertolaso irrompe con una frase choc: «Mettiamo un plotone di esecuzione di una decina di giornalisti veramente accaniti contro di me, io mi difendo da solo, un’ora in diretta, loro mi accusano, io spiego quali sono le ragioni della mia assoluta certezza, e vediamo. Poi saranno i romani a giudicare se sono colpevole o innocente».

 Bertolaso “chiama” Santoro, Travaglio e i giornalisti di sinistra

«Lanciamo da qui una bella proposta: siccome mi continuano tutti a fare queste accuse dei processi giudiziari, e siccome i processi giudiziari non finiscono, anzi dovrebbero andare in prescrizione, e io ho già detto che la prescrizione la rifiuto perché voglio una sentenza, prendiamo per esempio un giornalista illustre, autorevole, certamente non mio amico: io vorrei chiedere a Michele Santoro di trovarsi una rete televisiva, di chiamarsi una serie di giornalisti non certo miei amici – Travaglio e alcuni giornalisti non so, di Repubblica e de l’Espresso – e mi facciano il processo mediatico». Bertolaso, candidato sindaco per la città di Roma, a Mix24 su Radio 24 di Giovanni Minoli, passa subito all’attacco: «Mettiamo un plotone di esecuzione di una decina di giornalisti veramente accaniti contro di me, io mi difendo da solo, un’ora in diretta, loro mi accusano, io spiego quali sono le ragioni della mia assoluta certezza, e vediamo. Poi saranno i romani a giudicare se sono colpevole o innocente».

 La corsa al Campidoglio è aperta

E le possibilità di vincere la corsa al Campidoglio, che molti mettono in dubbio? «Certe volte alcune previsioni non sono proprio corrette», risponde Bertolaso. «Io non sono mai stato abituato a perdere, al di là di certe situazioni particolari, non ho mai perso nella mia vita, il confronto non mi ha mai fatto paura. I tre leader del centrodestra mi hanno rivolto un appello, qui non si tratta di fare scelte politiche specifiche ma di risollevare Roma dalla situazione vergognosa in cui ci troviamo». Quanto alle primarie, «le fanno quelli cha hanno intenzione di candidarsi a sindaco, che fanno parte di partiti. A me è stato richiesto di candidarmi: io stavo in Africa, mi sono venuti a prendere e mi hanno portato qui. Io non le ho né accettate né rifiutate, a me di primarie non ha mai parlato nessuno, io sono stato chiamato quando evidentemente avevano già deciso».

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