Le violenze di Colonia: sulla rete arriva la giustificazione antifascista…

9 Gen 2016 14:39 - di Karim Bruno

L’idiozia di taluni esseri umani non ha limiti. La violenza alle donne, tra palpeggiamenti, stupri, oltraggi alle ragazze tedesche, nella folle notte di Colonia, viene commentata da alcuni trogloditi che si autoproclamano custodi di un sedicente “Osservatorio antifascista” con una serie incredibile di amenità. Passi per le cataratte ideologiche che fanno velo a menti impastate di pregiudizi, avvolte nell’odio e incapaci di riflettere con animo sereno, la qual cosa, ovviamente, ha assunto ormai forme isteriche e patologiche, ma il concentrato di stupidità, banalità, insolenza e scempiaggine riassunto nei punti con cui, su Facebook, questi idioti vorrebbero “fare assoluta chiarezza sui recenti fatti di Colonia” dovrebbe essere censurato dalla Polizia Postale per evidente istigazione a delinquere, oltre che per  la palese incapacità di intendere e volere di tali mentecatti.

Colonia, il decalogo antifascista

Ecco una summa dell’esilarante decalogo che sfodera la giustificazione antifascista. Sorvoliamo sui punti nei quali, manco a dirlo, si spara su Salvini, Meloni, Berlusconi rei di strumentalizzare i fatti tedeschi per “seminare odio e raccogliere consensi” (sic!). A menti così obnubilate risulta evidentemente fuori luogo e offensivo difendere la libertà delle donne, che dovrebbe essere appunto un valore da tutelare in ogni parte del mondo e sotto ogni latitudine. Ma questo, a dire il vero, non ci sorprende più di tanto. L’incredibile arriva dopo. Quando si scrivono le seguenti frasi: “Gli accusati, molto probabilmente, sono fuggiti da guerre, carestie e indigenze varie. Si saranno sentiti emarginati e in carenza di affetto, quindi hanno agito di conseguenza”; “Non saranno stati 1000 stupratori, i numeri sono stati gonfiati. Inoltre non è giusto chiamarli in modo tale, ma bensì, andrebbero chiamati al massimo molestatori”; “Questo è l’ennesimo attacco islamofobo, razzista e bigotto da parte dei media filofascisti”; “Populismo e demagogia trionfano sull’opinione pubblica. Il fatto che fossero tutti e 1000 immigrati non conta. Sarebbero potuti essere benissimo 1000 italiani o 1000 tedeschi”; “Generalizzare è sbagliato. Lo stupro non è un’esclusiva degli immigrati, ma di tutti gli uomini”.

Uno scherzo di pessimo gusto

Assurdo. Stentiamo a credere che possa essere vero quel che leggiamo: una giustificazione “antifascista” degli stupri. Eppure viaggia sui social. Se fosse uno scherzo, sarebbe di pessimo gusto. Comunque sia, tanto per chiarire, raccontare le cose come sono andate effettivamente, dire che l’assalto vergognoso è stato organizzato e condotto da immigrati prigionieri di una aberrante cultura sottomissoria, punitiva e illiberale del genere femminile, che non ci vuole molta intelligenza per capire che quella violenza efferata e brutale porta il segno inconfondibile di una frattura profonda tra stili di vita, modelli, comportamenti, ancor prima di essere catalogata, come è giusto che sia, come pura barbarie; dire tutto questo – e noi continueremo a farlo senza remore –  significa difendere la libertà delle donne e i valori dell’Occidente. Anche dagli idioti in servizio permanente effettivo sui social.

 

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