Trump sfida anche le tv di Murdoch dopo la lite con la sexy giornalista

29 Gen 2016 9:40 - di Monica Pucci

È scontro senza esclusione di colpi tra Donald Trump e la Fox di Rupert Mardoch, con il miliardario newyorchese che, come promesso, snobba l’ultimo dibattito con gli altri candidati repubblicani alla Casa Bianca, mettendolo di fatto in ombra. Ma la Fox non ci sta e, appena iniziata la diretta, lancia l’affondo contro il tycoon attraverso un comunicato: «Si era offerto di partecipare a condizione che versassimo 5 milioni di dollari in beneficenza a una delle sue charity», è l’accusa. «Abbiamo spiegato – si aggiunge – che non era possibile alcuno scambio di soldi». Una versione, questa, che contrasta con quella di Trump, che in un’intervista alla Cnn si era limitato a dire: «Fox mi ha chiesto le scuse, ma ormai è troppo tardi». Scusa smentite dai diretti interessati.

La sexy giornalista Megyn Kelly e la lite con Trump

Nel mirino del miliardario newyorchese c’è sempre Megyn Kelly, la giornalista di Fox con cui aveva litigato in un precedente dibattito: «Non sono stato trattato correttamente, mi ha fatto domande inappropriate, non hanno avuto rispetto con me e io non rispetto loro», insiste Trump, che negli ultimi giorni non ha risparmiato espressioni poco cavalleresche nei confronti dell’anchorwoman. Lei non fa un piega. E in diretta tv, mentre modera il confronto tra Ted Cruz, Marco Rubio e gli altri, si riferisce al convitato di pietra definendolo “elephant not in the room”, l’elefante assente dalla stanza. Anche i candidati sul palco ironizzano sull’assenza del frontrunner, con il senatore Cruz (il suo rivale più acerrimo in questa fase) che comincia per scherzo ad insultare gli avversari: «Bene – aggiunge subito dopo – abbiamo avuto la nostra dose di Trump». Persino Jeb Bush, spesso il bersaglio preferito delle ironie di Trump, si lascia andare a una battuta: «Mi manca il mio orsacchiotto». Ma il dibattito non decolla. Senza l’ingombrante presenza del tycoon la serata poteva essere una grande occasione per gli altri, ma – scondo molti commentatori – non sembra l’abbiano saputa sfruttare a pieno. E la rete commenta in diretta: «Che noia senza Trump!», con parecchi tweet impietosi. Intanto il grande assente arringa la folla di sostenitori riunita a Des Moines, capitale dell’Iowa, e, in mezzo a un tifo da stadio, anima una serata di raccolta fondi per i veterani.

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