Insulti sul web a Giorgia Meloni. E il diritto all’amore cede il passo al rancore…

31 Gen 2016 10:55 - di Priscilla Del Ninno

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, annuncia, in coincidenza con il Family Day, di essere incinta: e la sinistra rancorosa, quella integralista dei diritti rigorosamente dem da sventolare alla prima occasione, insorge sul web, specie su Twitter spargendo insulti, veleni e malauguri. C’è stato persino chi le ha augurato di avere un figlio gay, come se la cosa fosse da vivere come una “disgrazia”, e ciò da parte di coloro che proprio i diritti dei gay vorrebbero difendere… Si ripete un copione già visto nei confronti delle donne di centrodestra: un femminismo a senso unico, che vale solo a coprire le esponenti politiche di una certa parte mentre tace dinanzi al dileggio di donne non schierate a sinistra.

L’inopportuno attacco degli internauti di sinistra a Giorgia Meloni

Eppure la numero uno di FdI per la prima vera volta ha mostrato alla piazza e ai microfoni il volto della futura mamma felice, trasgredendo come mai finora al diktat che le ha impedito fin qui di sovrapporre il suo privato alle battaglie politiche e sociali condotte da lei e dal suo partito. E forse, poco deve essere importato ai suoi detrattori sul web – attivi oltre ogni limite imposto dal buon gusto – che sabato la folla imponente radunatasi nell’antico circo romano per ribadire la centralità del concetto di famiglia tradizionale abbia dichiarato da subito l’importanza di schierarsi” verso” e non “contro” qualcuno. Nel caso di Giorgia Meloni il suo essere in quella piazza è stato chiaro fin dall’inizio: uno schierarsi per il diritto dei bambini ad avere madre e padre. Uno schierarsi per un di più di diritti e non per toglierli a qualcuno. E decisamente poco è importato alla giuria progressista disseminata tra gli internauti, come tra i polemisti tv, sempre pronta ad alzare palette e a ostentare il pollice verso, che l’annuncio di una nuova vita avrebbe comunque dovuto essere accolto con gioia, al di là di decreti parlamentari discussi e controversi e di battaglie civili da cavalcare.

Non è solo questione di ddl Cirinnà

Per fortuna, almeno in parte, i migliaia di like postati sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni in pochi minuti dopo l’annuncio della gravidanza hanno almeno in parte oscurato il brutto spettacolo delle ingiurie digitali. Viene da chiedersi però: ma quegli stessi che in queste ore hanno postato e cinguettato contro la leader di FdI non sono i medesimi che rivendicano – anche e soprattutto in occasione del ddl Cirinnà – la legittimità di una unione dove c’è l’amore, a dispetto di vincoli matrimoniali e al di là di unioni civili o di fatto? E perché, allora, la cosa per loro non dovrebbe valere anche per Giorgia Meloni, sulla cui fronte hanno sgradevolmente affisso la lettera scarlatta della scomunica laica per una maternità arrivata prima del matrimonio?

 

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