Quei sorrisetti di Renzi non li sopporta più nessuno. La trappola è a un passo

20 Gen 2016 9:41 - di Franco Bianchini

In Europa come in Italia. L’immagine di Renzi è offuscata, i suoi sorrisetti strani sono irritanti, i suoi tentativi di mischiare sempre le carte sanno di presa per i fondelli. Alla fine persino Renzi si è reso conto che non lo sopporta più nessuno, tira calci per difendersi ma le parole di Jean Claude Juncker, nonostante i tentativi di rendere più leggero l’attacco, provano che il premier è alle corde. C’è un malumore diffuso nelle principali cancellerie europee, non si capisce cosa vuole il Matteo sorridente e soprattutto quanto peso abbiano le sue frasi, quale credibilità, come distinguere la realtà dalla commedia. Nessuno capisce se ci si può fidare di lui o se è meglio mantenersi alla larga.

Renzi tra pressappochismo, superficialità e stangate future

«Sono bastati meno di due anni per farsi riconoscere. In Europa Renzi non tocca palla, per il suo pressappochismo, per la sua superficialità, per il suo opportunismo e per la sua arroganza – afferma Renato Brunetta. «E nessuno lo sopporta più. Niente di male, se fosse soltanto un fatto personale. Ma chi ne va di mezzo, purtroppo, è il Paese. L’Europa ha tutti gli strumenti per colpire Renzi, ma questo si riverbera inevitabilmente sull’economia italiana, e il conto, salatissimo, lo pagano i cittadini». Il pericolo è dietro l’angolo, la Commissione europea puà bocciare in tutto o in parte la legge di stabilità italiana. E questo porterebbe a manovra correttiva da 5-8 miliardi di euro. Le misure “spendi e spandi” di Renzi finiscono per essere finanziate in altro modo, e cioè nuove tasse o aumento di quelle già esistenti, oppure aumento di Iva, accise, bollette e chi più ne ha più ne metta.

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