Proteste pro e anti migranti, Colonia spaccata. Femministe scatenate

9 Gen 2016 14:06 - di Giovanni Trotta

Colonia, blindata, si prepara a un pomeriggio ad alta tensione, con due manifestazioni previste nel centro della città, a seguito delle aggressioni avvenute la notte di Capodanno contro le donne. In piazza scendono da un lato i militanti del movimento anti-islamico Pegida e del partito di estrema destra Pro Koehln; dall’altro, con una contro-manifestazione, organizzazioni anti-razziste. La polizia è presente in forze e molti automezzi blindati, anche con cannoni ad acqua, sono parcheggiati vicino alla stazione centrale. Intanto sulla scalinata del duomo di Colonia si sono radunati gruppi di femministe, che hanno manifestando e inneggiato contro la violenza alle donne. “Rispetto, solidarietà e nessuna tolleranza” è lo slogan più scandito. Un concetto ribadito anche nei tanti cartelli issati. Le femministe utilizzano fischietti e agitano tamburelli riempiendo di suoni la piazza antistante il duomo. Sono già comparsi i manifestanti dei gruppi anti-razzisti riuniti in una “lega contro le destre”, con bandiere rosse. “Noi siamo le ragazze di Colonia”. Con questo slogan si è poi concluso il flashmob organizzato dalle femministe della città, che hanno improvvisato un raduno sulla scalinata del duomo. Un centinaio di donne ha completamente riempito la scalinata. Canti, suoni, fischi, tamburelli e molti cartelli. La richiesta chiave della breve manifestazione è stata di esigere che vengano posti limiti chiari alla violenza sulle donne. Lo slogan più scandito è stato “nessuna tolleranza”. “No al sessismo no al razzismo” era scritto su uno dei tanti cartelli issati. Nonostante il flashmob sia stato dichiarato ufficialmente concluso, le femministe sono rimaste sulla scalinata.

Colonia, si chiede di cambiare le leggi europee

Sono 1.700 gli agenti della polizia di Colonia impegnati per le manifestazioni, supportati da qualche centinaio di colleghi della polizia federale. Lo riferisce la tv pubblica regionale Wdr. Nella notte delle violenze di Capodanno, attivi sulla piazza della stazione vi erano solo 70 agenti. E proseguono le reazioni ai gravissimi fatti avvenuti non solo a Colonia, ma anche in altre città d’Europa: Se da una parte si chiede di de-islamizzare l’Olanda, come fa il leader nazionalista Geert Wilders che definisce i fatti accaduti al Capodanno a Colonia una “jihad sessuale”, una forma di “terrorismo”, c’è anche chi chiede di cambiare le leggi europee sull’immigrazione: «Il numero dei migranti extracomunitari nell’Unione Europea è ora assolutamente troppo alto, dobbiamo ridurne il livello. E poi, la Germania e la Ue devono essere molto chiare: chi non osserva le nostre leggi e tradizioni culturali, come il rispetto per la donna, perde il diritto di restare qui. Dobbiamo cambiare le leggi tedesche ed europee perché questo sia assicurato», ha infatti affermato il tedesco Manfred Weber, presidente del gruppo del Partito popolare europeo all’Europarlamento, in un’intervista al Corriere della Sera. «Per l’Europa è venuto il momento di agire, e non più di parlare, con tutte le misure per il Mediterraneo che abbiamo deliberato già nel 2015, e che ora dobbiamo mettere in atto», ha aggiunto Weber.

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