Penalizzate le scuole che permettono il velo integrale: pugno duro di Londra

28 Gen 2016 9:56 - di Bianca Conte

Velo integrale sì, velo integrale no: nell’interminabile querelle sul divieto o meno dell’utilizzo dell’indumento diffuso tra le musulmane Londra torna a battere i pugni sul tavolo. O almeno ci prova. E il dubbio che provvedimenti del genere possano andare a supplire l’auspicato e sempre rinviato inasprimento di norme interne e provvedimenti europei in materia di immigrazione, serpeggia tra la popolazione civile, sempre più diffidente a riguardo. Ma tant’è: si parte dal livello più basso e si torna al braccio di ferro contro il niqab, o meglio, contro una certa arrendevolezza rispetto all’uso – imposizione? – del velo integrale nelle scuole – come negli uffici – che, a questo punto, rischiano di venir penalizzate qualora lasciassero indossare il velo della discordia.

Velo integrale: sì o no? Pugno duro di Londra

Lo ha annunciato Sir Michael Wilshaw, a capo del provveditorato Ofsted, affermando che l’indumento diffuso fra le musulmane può rappresentare una «barriera all’apprendimento». Gli ispettori potranno quindi applicare giudizi negativi per quegli istituti che permettono alle loro studentesse di portarlo, fino a incorrere seriamente nel rischio di veniere bollati come «inadeguati». Non solo: da quanto si legge sul Guardian, l’annuncio di Wilshaw sarebbe sostenuto dal governo del premier David Cameron, che in diverse occasione passato si era comunque già detto favorevole a regole «ragionevoli» introdotte dalle singole scuole. L’Ofsted, inoltre, sostiene – di rimando – quegli istituti che vietano «l’uso inappropriato» del velo.

Le comunità musulmane in tumulto

Inevitabili le critiche arrivate a stretto giro dall’annuncio del provvedimento dalla comunità musulmana. Il Muslim Council of Britain ha accusato il provveditore di aver usato la mano pesante: «È vergognoso che il niqab – il velo integrale che indossa una minoranza di musulmane – sia diventato un motivo di attrito quando non lo dovrebbe essere». E forse l’attrito sul velo integrale è davvero solo la punta dell’iceberg: il sommerso legato alle complessità e insofferenze intrinseche a una convivenza sempre più critica, è forse davvero più articolato e complesso. Ma la questione sul niqab, ci si perdoni il giro di parole, ha comunque sempre il merito di provare a sollevare il velo di ipocrisie e incongruenze messo diplomaticamente a coipertura di altro…

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