Massima allerta a Roma per l’arrivo del presidente iraniano Rohani

24 Gen 2016 19:25 - di Guido Liberati

C’è massima attenzione sul fronte della sicurezza per la visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani che sarà nella Capitale da lunedì a mercoledì. Il dispositivo di sicurezza è stato predisposto dalla Questura e, secondo quanto si è appreso, sono già scattate le bonifiche lungo gli itinerari che il leader iraniano percorrerà. Come di consueto per simili eventi, ci saranno controlli accurati con rimozione di cassonetti e i tombini saranno sigillati. La Capitale già sorvegliata speciale, con un dispiegamento di forze capillare e presidi fissi davanti agli obiettivi sensibili messi in campo dopo gli attentati di Parigi, si appresta ad affrontare tre giorni impegnativi sul fronte della scurezza. Il presidente iraniano Hassan Rohani aveva rinviato il suo viaggio in Europa – che lo avrebbe portato il 14 novembre a Roma e il giorno successivo in Francia – dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi, attacchi che il leader iraniano aveva bollato come «crimini contro l’umanità».

Rohani dal Papa, da Renzi e al Quirinale

Il programma della visita di Rohani è ricco di incontri istituzionali, a partire da quello di lunedì alle 12 con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale e alle 19 in Campidoglio con il presidente del Consiglio Matteo Renzi al Campidoglio. Martedì alle 11 il presidente iraniano incontrerà, invece, Papa Francesco in Vaticano. L’allerta è dunque massima e il piano di sicurezza messo a punto si prevede imponente. Come già alla vigilia della precedente visita, poi annullata, sono ricomparsi alcuni “camion-manifesti” dei dissidenti iraniani con le foto di un cappio o di pietre pronte per una lapidazione e la scritta «L’Italia esige il rispetto dei diritti fondamentali». In queste ore sono stati avvistati nei pressi di piazza Venezia, il 12 novembre scorso tre analoghi camion erano stati parcheggiati davanti alla Farnesina. Nel mirino della protesta dei dissidenti e dell’associazione Nessuno tocchi Caino la pena morte e le persecuzioni che si registrano in Iran.

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