Dipendenti pubblici: nel 2014 licenziati solo in 200 su 7000 procedimenti

25 Gen 2016 8:46 - di Redazione

Sono stati circa 220 i provvedimenti di licenziamento presi, a seguito di oltre 6.900 procedimenti disciplinari avviati, nei confronti di dipendenti pubblici nel 2013, ultimo anno per cui è disponibile il dato. Le cifre sono riportate sul sito della Funzione pubblica: quasi metà, il 45%, deriva da assenze (ingiustificate o non comunicate per tempo). Tra le motivazioni, ai 99 licenziamenti legati alle assenze, seguono i 78 connessi a reati (il 36%), i 35 causati da comportamenti non corretti verso i superiori o i colleghi, da negligenza e inosservanza degli ordini di servizio (il 16%). Completano il quadro le uscite dovute al fenomeno del cosiddetto doppio lavoro, attività extralavorative non autorizzate (7, pari al 3%). Se si guarda, sempre con riferimento all’attività dell’Ispettorato, ai diversi comparti, il maggior numero di licenziamenti si osserva per scuole (81) e ministeri (66).

Meno del 5% dei procedimenti giunge al licenziamento del dipendente pubblico

Rispetto all’anno precedente – riporta ANSA – la cifra complessiva risulta pressoché stabile (223 nel 2012), ma allora la ragione principale per l’interruzione del rapporto di lavoro era collegata ai reati: spiegavano il 47% dei licenziamenti (le assenze dal servizi coprivano il 29%). Sempre i reati davano ragione di quasi la metà delle interruzioni del rapporto di lavoro nel 2011, quando però il numero complessivo di licenziamenti disciplinari risultò più alto (288). Non ci sono comunque solo i licenziamenti, un procedimento disciplinare si può concludere anche con una sospensione: giorni, ma possono anche essere mesi, in cui il dipendente, messo fuori dal suo ufficio, è privato della retribuzione.

Nel 2014 meno licenziamenti di dipendenti pubblici che nel 2013

In tutto le sospensioni sono state quasi 1.400 nel 2013, sempre stando ai dati del sito della Funzione pubblica (aggiornati a gennaio). Il totale dei procedimenti disciplinari (6.935 gli avviati e 6.302 i conclusi) si chiude quindi in un quarto dei casi con l’adozione di sanzioni gravi, quali sono considerate il licenziamento o la sospensione, fa notare l’Ispettorato nella sua relazione sull’attività condotta nel 2013.

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