Dipendenti pubblici fannulloni: sanzioni anche per i dirigenti inadempienti

20 Gen 2016 8:18 - di Redazione

Sospensione dal lavoro e dallo stipendio entro 48 ore da quando viene accertato il fatto. Avvio di un procedimento disciplinare veloce, massimo 30 giorni, nel quale il dipendente potrà difendersi. E sanzione rafforzata per il dirigente che, entro le 48 ore, non sospende il dipendente. Non il blocco di una parte dello stipendio, soluzione che alla fine si è rivelata troppo complessa. Ma un procedimento disciplinare a suo carico che può arrivare al licenziamento, senza fermarsi ai sei mesi di sospensione previsti oggi. Sarà di tre articoli il decreto legislativo contro i cosiddetti «furbetti del cartellino», che dovrebbe arrivare stasera in consiglio dei ministri.

Dipendenti pubblici fannulloni, il Governo va avanti

La procedura si applicherà solo in caso di «falsa attestazione delle presenza in servizio», quando come prove ci sono le strisciate del badge o le riprese delle telecamere di controllo. Come nel caso dei dipendenti comunali di Sanremo, con i primi quattro licenziamenti arrivati ieri dopo l’inchiesta partita a metà ottobre. Dal governo – scrive “Il Corriere della Sera” – continua a filtrare l’intenzione di modificare anche le regole sulla responsabilità del dirigente. Un intervento che riguarderebbe il caso in cui la persona licenziata poi fa causa, la vince e viene reintegrato nel posto di lavoro, grazie all’articolo 18 che ancora tutela i dipendenti pubblici. Ma in realtà già oggi i dirigenti non sono responsabili personalmente di danno erariale, cioè non devono pagare più di tasca loro. Tranne nei casi di dolo o colpa grave, cioè quando hanno fatto licenziare il dipendente non solo in modo ingiustificato ma per una clamorosa svista o addirittura con l’intenzione di procuragli un danno.

I sindacati difendono i dipendenti pubblici fannulloni

Oltre a quello sui furbetti del cartellino, nel pacchetto ci sono altri dieci decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione. Probabilmente non tutti andranno nel consiglio dei ministri di stasera. Possibile il rinvio sul taglio delle camere di commercio, che dovrebbero scendere da 105 a 60, potrebbe aggiungersi la semplificazione della Scia, la dichiarazione che consente alle imprese di iniziare un’attività. Sui rifiuti non è chiaro se sarà prorogata la cosiddetta privativa comunale, che lascia ai sindaci la scelta del modo in cui affidare il servizio. Mentre cumula un’altra competenza l’Anac, l’autorità anticorruzione: i cittadini avranno accesso agli archivi della pubblica amministrazione e diritto di avere i datì richiesti entro 30 giorni. Altrimenti toccherà proprio all’Anac far scattare le sanzioni.

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