Borse europee ancora in picchiata. I titoli bancari affossano Milano (-3,4)

28 Gen 2016 15:40 - di Marzio Dalla Casta

Le bad bank light non convince i mercati e le Borse europee, vanno giù, con Milano addirittura a picco (- 3,4 per cento alle 13). L’accordo in sede Ue circa la realizzazione di una banca “cattiva” in cui far confluire tutti le sofferenze bancarie in cambio di garanzie pubbliche non ha sortito l’effetto sperato. Di più hanno pesato le parole della Federal Reserve americana sul “rallentamento” dell’economia statunitense, il prezzo del petrolio e il forte ribasso di Shangai e la flessione del listino di Tokio.

Male anche Londra, Parigi e Francoforte

Eppure la giornata non era cominciata sotto cattivi auspici. Le Borse europee, infatti, dopo un avvio altalenante, hanno cercato la strada del rialzo con gli acquisti di titoli di energia e materie prime. In questa fase è proprio Piazza Affari a salire di più con l’indice Mib che guadagna lo 0,40% a 18.896 punti. Più di Londra, che registrava un incremento dello 0,12 per cento, di Parigi, che guadagnava lo 0,30, e Francoforte che segnava un 0,08. Tra i titoli italiani rimasti in controtendenza positiva anche dopo il tonfo spicca quello di Saipem (+3,64 per cento) con i diritti che guadagnano il 9,89. Male invece la Fca di Marchionne, costretta a cedere in asta il 5,47 per cento. Lo spread tra i nostri Btp e bund tedeschi è stabile a 105 punti.

Borse scettiche sull’accordo Ue sulle sofferenze bancarie

«Le preoccupazioni circa la crescita globale con la disfatta dei prezzi del petrolio e il rallentamento in Cina pesano sui titoli nel 2016», è stato il commento rilasciato all’agenzia Bloomberg da Michael Ingram, market strategist di BGC Partners. Tra le piazze europee Londra ha ceduto l’1,12 per cento, Parigi l’1,45, e Francoforte l’1,75. La peculiarità negativa di Milano si spiega con le pessime performance dei titoli bancari. Bpm è la peggiore e perde il 7,48 per cento. In asta Mps, Mediobanca, Intesa. Tra i negativi anche i titoli Telecom con un meno 5,2 per cento.

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