Automobilista fuori di testa: un suv terrorizza auto con a bordo padre e figlia

18 Gen 2016 14:14 - di Redazione

Ennesima lite per la viabilità a Roma. Un fenomeno in crescita, e sempre venato da un’aggressività tanto feroce quanto ingiustificata, ma nel caso in questione c’è un elemento in più: l’automobilista responsabile degli atti violenti, pur non essendo un pregiudicato, è fuggito all’alt di un agente di polizia.

Tutto comincia quando un papà parcheggia momentaneamente l’auto invadendo marciapiede e carreggiata per far scendere la figlia di dieci anni che doveva andare a scuola. Non è stato un gesto civile di sicuro ma non così sgradevole da giustificare la reazione di un altro automobilista, irritato dal blocco, che ha più volte tamponato col suv la vettura impedendo alla ragazzina di scendere. Non solo: ha poi inseguito l’auto e l’ha tamponata mandandola a sbattere contro un palo della luce. Un agente della Polizia di Stato libero dal servizio, notando la scena, ha intimato al conducente del suv di fermarsi ma questi ha ripreso la marcia ed è fuggito.

Con i pochi elementi a disposizione, i poliziotti intervenuti sul posto hanno dato inizio alle indagini e scoperto che l’auto del fuggiasco era intestata a una donna. Resosi irreperibile per diversi giorni, durante i quali sia il ricercato che la sua compagna hanno tentato di depistare le indagini, simulando anche il furto del fuoristrada, l’uomo è stato rintracciato in un appartamento nella zona della Cassia. Identificato e accompagnato in ufficio dagli agenti del Commissariato Primavalle, diretto dal dott. Pietro Tortora, l’uomo è stato denunciato per i reati di lesioni aggravate, danneggiamento, violenza privata, resistenza, omissione di soccorso e guida senza patente. Le vittime, che a seguito dei continui colpi ricevuti hanno riportato alcune lesioni, sono state medicate in ospedale e dimesse con diversi giorni di prognosi

Commenti

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  • Pietro 1 Marzo 2018

    Notizie di questo tipo sono sconcertanti.
    Quale provvedimenti giudiziari?
    Speriamo non ancor più sconcertanti causa troppi giudici in funzione di santi.