Anche la Svizzera confisca i beni ai rifugiati per coprire le spese di soggiorno

15 Gen 2016 12:35 - di Guglielmo Federici

La Danimarca fa scuola in fatto di rifugiati. Anche La Svizzera ha deciso di chiedere loro di consegnare fino a 10.000 franchi svizzeri (circa 9.000 euro) dei loro beni per pagare le spese di accoglienza. Lo riporta l’emittente svizzera Srf precisando che all’arrivo alla frontiera ai rifugiati viene consegnato un volantino nel quale è scritto a chiare lettere “di consegnare i propri beni in cambio di una ricevuta”. Solo due giorni fa la  decisione era stata presa dalla Danimarca, sequestrare i beni ai migranti per pagare il soggiorno nei centri, decisione maturata dopo un accordo tra governo conservatore e opposizioni.

I beni dei rifugiati come risorse aggiuntive per l’accoglienza

Srf ha anche mostrato un documento informativo che viene consegnato ai migranti in cui si dice: “Se sei in possesso di proprietà che superano i 1000 franchi svizzeri, quando arrivi in un centro di accoglienza è necessario che tu rinunci a quei beni in cambio di una ricevuta”. L’iniziativa è stata pensata per avere risorse aggiuntive con cui finanziare le attività di accoglienza nei confronti dei migranti in Svizzera, come scrive Il Post. «La richiesta del contributo è stata prevista dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), l’organismo governativo che si occupa di gestire i flussi migratori in Svizzera. I suoi regolamenti prevedono che i richiedenti asilo e i rifugiati contribuiscano, per quanto possibile, ai costi per la gestione burocratica delle loro domande di aiuto e per l’assistenza sociale nei loro confronti. Una portavoce della SEM ha comunque chiarito che “se qualcuno lascia volontariamente il paese entro sette mesi dal suo arrivo, può ottenere i soldi indietro e portarseli via: altrimenti, il denaro viene utilizzato per coprire i costi” dovuti alla sua permanenza», si legge.

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