Anche a Bersani non piace l’utero in affitto e mette sull’avviso Renzi

14 Gen 2016 11:25 - di Robert Perdicchi

«No allo stralcio delle adozioni, meglio decisamente di no ma sull’utero in affitto…». Se anche Pier Luigi Bersani, intervistato da Repubblica, frena sulla legge sulle unioni civili, vuol dire che i problemi nella maggioranza e nel Pd, sul ddl Cirinnà, sono davvero molto delicati. Non a caso il leader della minoranza anti-renziana sottolinea che “bisogna rispettare le sensibilità di tutti, di una parte del mondo femminile che teme l’utero in affitto, e dei cattolici”. «Il paese va tenuto unito», rimarca l’ex segretario del Pd ora leader della sinistra dem, e “se si riesce a tenere insieme il Paese, allora si può tenere unito anche il Pd. Credo che ora ci siano le condizioni per trovare una soluzione. Occorre trainare affinché le unioni civili finalmente ci siano anche in Italia. Siamo in una nuova fase e questa è la prova del nove. Dobbiamo fidare sulla nuova percezione che può avere oggi il mondo cattolico».

Bersani si dice favorevole alla “stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner per le coppie gay, ma sottolinea la necessità di “dare più garanzie sui timori per l’utero in affitto. Questa è una preoccupazione a cui non si deve restare insensibili, che viene sia da una parte del mondo femminile che dal pianeta cattolico”. «Ci vuole una sede impegnativa in cui si possa dare risposta a queste ansie. Ma il testo delle unioni civili deve andare avanti». «Il Senato sta discutendo del disegno di legge e non voglio mettere il dito nel lavoro dei senatori. Penso – conclude – che si possa però adottare un intervento normativo che sia più vincolante sull’utero in affitto. Comunque tocca a loro, ai senatori, trovare la strada in questo senso».

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