Adozioni gay, il 71% degli italiani dice no. E ora Renzi come la mette?

28 Gen 2016 17:15 - di Valeria Gelsi
adozioni gay

Gli italiani? Mentre il ddl Cirinnà arriva in aula, emerge che sono d’accordo con le posizioni del centrodestra: dicono sì a una tutela giuridica delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma si oppongono ai matrimoni e alle adozioni gay. A rivelarlo è un sondaggio pubblicato nel Rapporto Eurispes 2016, che mostra come questa posizione abbia una maggioranza più che netta nella nostra società.

Sette italiani su 10 contrari alle adozioni gay

Il sondaggio è dunque una doccia fredda per il governo, per le frange più intransigenti del Pd, per i Cinquestelle e per quanti nel dibattito sulla legge in discussione chiudono la porta a qualsiasi modifica, soprattutto al controverso articolo sulla stepchild adoption. In particolare, appena il 29% degli intervistati si dice favorevole alle adozioni gay e il 38,5% dice sì all’utero in affitto, una percentuale che arrivava al 49,8% solo un anno fa, quando però nel dibattito non era ancora entrato in maniera così forte il tema del ricorso alla pratica da parte delle coppie omosessuali.

In minoranza anche i favorevoli ai matrimoni omosessuali

Sono minoranza, poi, anche quanti si dicono a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso: il 47,8%. Il discorso cambia, però, se si parla di tutela giuridica delle coppie di fatto: il 67,6% si dice favorevole. Una percentuale che è cresciuta rispetto al 2015 (64,4%), ma che resta nettamente inferiore a quella registrata nel 2014 (78,6%) e nel 2013 (77,2%). I sondaggi, insomma, sembrano confermare quanto diversi osservatori vanno ripetendo da tempo: posizioni radicalizzate come quelle costruite intorno al ddl Cirinnà nuocciono prima di tutto alla causa delle coppie di fatto, allontanandone le ragioni dal sentire comune del Paese.

Sì all’eutanasia, no al suicidio medicalmente assistito

Ma il sondaggio Eurispes investiga anche i sentimenti e le opinioni degli italiani rispetto ad altri temi eticamente sensibili, fra i quali anche l’eutanasia e il suicidio medicalmente assistito. Il 60% degli italiani si dice favorevole alla prima opzione, mentre il 70% dice no alla scelta di porre termine alla propria vita con l’ausilio di un medico anche in assenza di malattie. Cresce, poi, il consenso nei confronti di una pratica come il testamento biologico: nel 2016 si dice favorevole il 71,6% degli italiani, a fronte del 67,5% del 2015.

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