Adozioni gay: Boldrini, Boschi e Grasso ordinano, i deputati Pd eseguono

11 Gen 2016 9:59 - di Franco Bianchini

Tutti pronti ad allinearsi agli “ordini” della Boschi, di Grasso e della Boldrini. La fantomatica libertà di coscienza del Pd sulle unioni civili e soprattutto sulle adozioni gay è la nuova beffa confezionata dal Pd e da Renzi. In questo modo calmano le acque con gli alleati colpiti dal mal di pancia, come i centristi di Alfano e i nuovi amici di Verdini. O meglio, danno ad ambedue i gruppi la scusa per continuare il loro appoggio al governo. In più, danno la sensazione di non essere tutti concordi e quindi tentano di non rompere con l’area cattolica.

 La beffa sulle adozioni gay

Ma la beffa viene fuori, goccia dopo goccia. L’exploit di Piero Grasso, che da presidente del Senato avrebbe dovuto avere un ruolo super partes sulle adozioni gay, è solo l’ultimo dei “messaggi” inviati ai parlamentari titubanti del centrosinistra, all’insegna del «questo matrimonio (omosessuale con figli adottati) s’ha da fare». L’aveva già anticipato Laura Boldrini, anche lei in difetto nel ruolo di garante tipico della presidenza della Camera. Più di un avvertimento è arrivato dalla Boschi, che non perde mai l’occasione di ergersi a comandante e impartite ordini ai deputati del Pd. L’ultima sua uscita è stata proprio sulle adozioni gay, «necessarie nell’interesse dei bambini». E subito alcuni parlamentari alla Don Abbondio hanno fatto la corsa per dire di essere d’accordo. Ma dal centrodestra piovono critiche a raffica non solo sui contenuti (i bambini hanno diritto ad avere un padre e una madre) ma anche sulla beffa confezionata da Renzi e sostenuta dai presidenti di Camera e Senato.

«Il “tifo legislativo” non si addice alla seconda carica dello Stato il quale per compito istituzionale deve garantire autonomia e terzietà. Dal presidente del Senato , detto con il doveroso rispetto, una nota davvero stonata sulle adozioni da parte delle coppie omosessuali», ha affermato Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «Questo come premessa di principio. Per quanto riguarda invece il contenuto, respingiamo con forza qualsiasi tentativo di far passare l’adozione come un bene per i bambini e un diritto per la coppia omosessuale. Non è né l’una né l’altra, né altruismo né civiltà giuridica. Ma solo utilizzo della genitorialità come capriccio».

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