“Scippo” azzurro. A Messina Renzi perde 9 consiglieri guidati dall’ex pd Genovese

19 Dic 2015 12:05 - di Elsa Corsini

A Messina le cose non potrebbero andare peggio per Matteo Renzi. Sotto la regia di Gianfranco Miccichè, tornato sotto l’ala del Cavaliere,  Forza Italia è riuscita a sfilare ben nove consiglieri democratici al partito siciliano del premier. Un cambio di casacca che potrebbe generare uno tsunami a catena e impensierisce il governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.

Renzi perde i pezzi

A mettere ko la sinistra è stato l’ex segretario del Pd siciliano Francantonio Genovese che, tornato in libertà dopo 17 mesi di carcere, ha fatto le valigie dal partito e, dopo aver bussato alla porta del Cavaliere, è stato accolto con grande fratellanza da Miccichè fresco di ri-nomina come commissario del partito azzurro in Sicilia. Genovese,“signore e padrone” di  Messina, il più votato in Italia fra i candidati democratici alle primarie per le politiche, è sotto inchiesta dalla procura di Messina per truffa e peculato in un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale. Da sempre padrone assoluto delle (poche) tessere rosse dello Stretto ha completato l’opera trasferendo ben 9 consiglieri sul fronte del nemico Berlusconi. Qualche dubbio sulla fedeltà a Renzi dei signori era cominciato a serpeggiare nei giorni scorsi quando la maggior parte degli stessi consiglieri non si erano fatti vedere ai banchetti del Pd.  In queste ore la conferma del cambio di casacca e la prima uscita pubblica di Genovese con Miccichè.

Il miracolo azzurro

Le tappe del trasloco. Il 7 dicembre scorso Genovese passa il Rubicone e si trasferisce nelle file azzurre, tre giorni dopo, il 10 dicembre, e porta in dote a  Forza Italia 9 esponenti del Pd facendo cambiare di segno la maggioranza nel Consiglio comunale di Messina. La terza tappa, riferisce il Fatto Quotidiano, è in progress: muovere all’assalto della regione Siciliana perché «Crocetta è un buono a nulla». Genovese non è un parvenu, viene da lontano e a Messina è considerato una macchina da guerra elettorale e non solo. Figlio d’arte, suo zio fu Nicola Gullotti, ministro e senatore scudocrociato, detentore del 40 per cento delle tessere della Dcm, e suo padre Luigi fu senatore sempre eletto con numeri vertiginosi di voti. Non l’ha presa bene Rosario Crocetta che ha commentato duramente la fuga di Genovese e di mezzo Pd verso Forza Italia. «l partito del Cavaliere punta a diventare il presidio “degli ex detenuti“, facendo fede sulla cecità dei siciliani. Forza Italia è un partito di zombie che camminano».

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