Sala: “Sono di sinistra”. Ma Berlusconi lo smentisce: “Beppe è dei nostri”

23 Dic 2015 8:33 - di Redazione

«Non ho alcuna voglia di fare politica. Non l’avevo nel ’94 e non ce l’ho oggi. Ma come nel ’94 mi sentii obbligato a scendere in campo per non lasciare il Paese in mano ai comunisti, oggi mi sento moralmente obbligato a non uscire da quel campo per evitare che si realizzi una prospettiva forse persino più nefasta», spiega Silvio Berlusconi a QN. Sta alludendo agli ultimi sondaggi? «Sì, senza di me Forza Italia deperirebbe e finirebbe sotto il 10%, il centrodestra diventerebbe di conseguenza un terzo polo, al ballottaggio andrebbero Pd e Movimento 5 stelle e non c’è dubbio che vincerebbero i grillini. Per l’Italia sarebbe una sciagura».

Berlusconi: “Senza di me il campo il centrodestra diverrebbe il terzo polo”

D’accordo, ma il punto è che il suo partito è dilaniato da un conflitto interno e, come abbiamo visto per l’elezione dei giudici costituzionali e per il caso Boschi, pare muoversi a casaccio sulla scena politica… «Ma no, guardi, sono problemi piccoli destinati a rientrare…». Il conflitto tra i suoi capigruppo. Romani e Brunetta, non sembra un problema cosi «piccolo»… «Invece lo è, non c’è nessun conflitto. Lo dice anche il proverbio: ‘Quando il gatto non c’è, i topi ballano’». Capisco, ma perché il gatto è assente? «È assente dal Parlamento, ma non è assente dal Paese. Le assicuro che non passa giorno senza che incontri qualcuno per organizzare il futuro del centrodestra».

Berlusconi: “Mi sto riallenando e a breve sarò nuovamente in campo”

Cosa sta facendo, concretamente, per garantire un futuro al centrodestra? «Intanto le dico che ho intenzione di procedere a un rinnovamento radicale dei vertici, sia per quanto riguarda i gruppi parlamentari sia per il partito…». D’accordo, ma Forza Italia sembra scomparsa non solo nel Palazzo ma anche nel Paese. «Ci stiamo lavorando. Stiamo mettendo su una squadra di giovani che interloquirà con quei 27 milioni di italiani che frequentano Internet. Abbiamo individuato dieci aree test dove sia il partito sia il centrodestra risultano in sofferenza e le batteremo a tappeto per convincere quegli elettori che si considerano delusi a non disertare il voto e a darci nuovamente fiducia».

“Giuseppe Sala è un uomo del centrodestra, lo è sempre stato. Altro che Pd”

Nell’attesa, chi pensate di candidare come sindaco di Milano? «Per ora stiamo ragionando su Paolo Del Debbio, Alessandro Sallusti e Stefano Parisi». Ma Del Debbio e Parisi non sembrano affatto tentati… «Abbia fiducia, un candidato verrà senz’altro fuori». Certo, ma sarà capace di battere l’ex commissario all’Expo Giuseppe Sala? «Scherza? Secondo me Sala non riuscirà a vincere neanche le primarie del Pd». E perché? «Perché per quanto uno possa fingere, la verità prima o poi viene a galla». E quale sarebbe la verità? «La verità è che Giuseppe Sala è un uomo del centrodestra, lo è sempre stato. Altro che Pd… Me lo presentò Bruno Ermolli e ha collaborato attivamente con la giunta Moratti. Pensa che uno così possa essere votato dalla sinistra?». I sondaggi dicono di si. «Solo perche la nostra operazione verità non è ancora iniziata».

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