Al Qaeda a Sassari: città blindata per il processo agli 11 pakistani arrestati

16 Dic 2015 18:52 - di Redazione

Al Qaeda a processo. E Sassari si blinda. Il palazzo di Giustizia di Sassari ospiterà domani la prima udienza del processo a carico degli 11 cittadini pakistani arrestati lo scorso aprile per lo piu’ a Olbia e in altre diverse parti d’Italia, accusati di aver costituito una cellula di Al Qaeda. Dentro e fuori dal tribunale sono state adottate misure di sicurezza straordinarie. Dalle 7 di domani, infatti, via Roma sarà chiusa al traffico e saranno predisposti controlli severissimi per tutti coloro che varcheranno la soglia del palazzo. Il presidente del tribunale, Pietro Fanile, starebbe anche concordando con le altre autorità giudiziarie, e con i vertici delle forze dell’ordine, di trasferire il dibattimento già dalla prossima udienza all’interno di una speciale “aula bunker” che sarà allestita nel carcere sassarese di Bancali. Lo scorso 26 ottobre il giudice per le indagini preliminari di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, aveva accolto la richiesta di giudizio immediato per i presunti componenti della cellula di Al Qaeda, avanzata a fine indagini dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, Danilo Tronci. Secondo la Dda di Cagliari la cellula, con base operativa a Olbia, avrebbe pianificato attentati fra il 2008 e il 2010 in Pakistan. L’indagine è stata lunga e complessa, basata anche su rogatorie internazionali: la cellula, secondo quanto sospettano gli inquirenti, avrebbe anche ipotizzato una serie di attentati in Italia, mai eseguiti. Dopo i drammatici fatti di Parigi del 13 novembre, in Sardegna aveva anche provocato apprensione la presenza nell’Isola di tre pakistani espulsi dal questore di Sassari in luglio, dopo esser finiti nella lente d’ingrandimento della Digos durante le indagini culminate con gli arresti di Olbia. Il 26 novembre la prima Sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato il carcere per Sultan Wali Khan, di 39 anni, imprenditore, capo della comunità pakistana del capoluogo gallurese. Secondo l’accusa, Khan sarebbe il capo della cellula di Al Qaeda ed il 28 ottobre 2009 avrebbe organizzato l’attentato terroristico di Peshawar, in Pakistan, in cui morirono cento persone. Khan è indagato per l’organizzazione dell’attacco, la costituzione del gruppo terroristico “espressione di fondamentalismo religioso” affiliato ad Al Qaeda, e per aver favorito l’immigrazione clandestina dal Pakistan. L’arresto del presunto terrorista era stato convalidato dal Gip il 2 aprile e confermato dal Tribunale del riesame il 16 maggio.

 

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