Putin agli Usa: pronti a lavorare insieme, ma non ci servono istruzioni

17 Dic 2015 13:01 - di Elsa Corsini

«Provi ora Ankara a volare sui cieli della Siria». Il presidente russo Vladimir Putin mostra i muscoli davanti ai media di tutto il mondo. Nella consueta conferenza stampa di fine anno risponde punto su punto su tutti i dossier più delicati per Mosca. E torna a mostrare la faccia feroce a Erdogan per l’incidente aereo che, dice Putin, «è stato un favore fatto agli Usa».

Putin sfida gli  Usa

Sulla questione siriana Putin ha confermato che la Russia non si scosta dalla linea pro-Assad, tendendo però la mani a Obama nel sostenere l’iniziativa di una risoluzione sulla Siria da presentare al Consiglio di Sicurezza dell’Onu: «La bozza preparata è assolutamente accettabile. Con John Kerry – ha ribadito lo “zar” –  abbiamo parlato del futuro di Bashar al Assad e la posizione della Russia non è cambiata. Non saremo mai d’accordo con chi dall’esterno imporrà qualcosa». Putin ha ricordato nuovamente che a decidere il futuro del Paese devono essere gli stessi siriani e che non c’è strada per arrivare a una soluzione della crisi siriana che quella politica. «La Russia – ha detto ancora Putin – è pronta a lavorare con l’America e con qualunque presidente gli americani decideranno di eleggere. Sono gli americani che cercano di indicarci tutto il tempo che cosa dobbiamo fare nel nostro paese, chi eleggere chi non eleggere e che procedure usare. Noi non lo facciamo mai, non ci intromettiamo».

Un atto ostile

Ampio spazio, nell’incontro con la stampa, è stato dedicato al tema delle relazioni con la Turchia. L’abbattimento di un aereo russo da parte di Ankara – ha detto Putin – «non è stato un atto di inimicizia ma un atto ostile». Il presidente russo ha quindi accusato Ankara di essere ricorsa alla Nato, invece di risolvere la questione, e ha ribadito che, se si fosse trattato di un incidente, il premier turco avrebbe chiesto scusa. Putin ha poi attaccato il governo turco, indicando il gesto come un possibile favore nei confronti degli Usa. «Forse voleva accontentare gli americani, non lo sappiamo, forse era stato discusso un accordo? Ma ci ha messo in una situazione grave», ha detto rispondendo a un cronista. Di sicuro, ha aggiunto Putin con piglio molto deciso, «se un aereo turco entrerà nello spazio aereo siriano, rischierà di fare la stessa fine del caccia russo abbattuto lo scorso 24 novembre. Prima l’aviazione turca violava continuamente lo spazio aereo siriano, che provino a volare adesso», ha detto alla stampa elencando le misure di difesa missilistica dispiegate in Siria dopo la vicenda del caccia russo, costata la vita a uno dei piloti.

«Rispetteremo gli accordi con l’Ucraina»

La situazione in Ucraina è l’altro grande tema di attualità: «La Russia non vuole un’escalation del conflitto – ha detto Putin – ma la situazione non può essere risolta con l’eliminazione delle persone nel Donbass». Il premier russo ha ribadito che la Russia «vuole rispettare gli accordi di Minsk ma bisogna anche vedere cosa c’è scritto» e ha definito «una manipolazione» le azioni adottate dall’Ucraina per l’applicazione dell’accordo. «La nomina dell’ex premier georgiano Mikhail Saakashvili a governatore della regione di Odessa – ha concluso – è uno sputo in faccia al popolo ucraino».

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